La nutrizione è un elemento fondamentale per la salute e il benessere dell’individuo ed è indissolubilmente legata allo sviluppo socio-economico. Anche le Nazioni Unite hanno riconosciuto l’importanza della nutrizione, proclamando il periodo 2016-2025 come decennio globale d’azione per contrastare tutte le forme di malnutrizione. Nonostante ciò, risulta che la formazione in nutrizione umana e clinica, cruciale per garantire le migliori cure ai pazienti affetti da patologie come cancro, obesità, diabete e altre malattie croniche e acute, è carente nei corsi di laurea in medicina e chirurgia. Tale situazione potrebbe ostacolare la capacità dei medici di affrontare adeguatamente gli aspetti nutrizionali di queste malattie.
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Insegnamento della nutrizione umana e clinica
In tale direzione, il gruppo di lavoro “Nutrizione clinica e formazione” ha condotto un’analisi dettagliata dell’attuale situazione dell’insegnamento della nutrizione umana e clinica nei corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia in Italia. Le conclusioni, riportate in un rapporto pubblicato da Nutrendo®, sono preoccupanti. La ricerca mostra una significativa mancanza di formazione sulla nutrizione nei corsi di studio italiani. Infatti, nello screening della malnutrizione, il 24% dei corsi non fa alcun riferimento all’insegnamento dello screening nutrizionale. Un dato ancora più allarmante emerge rispetto alla malnutrizione per difetto, non presente in nessuna forma di insegnamento nel 20% dei corsi, e la malnutrizione per eccesso, che risulta assente nel 24% dei casi.
Le percentuali delle questioni relative al fabbisogno di energia
Come evidenziato dal rapporto, le questioni relative al fabbisogno di energia, micro e macro nutrienti sono trattate nel 70% dei corsi, ma non trattate nel 10%. Mentre non si hanno dati o risposte nel 20% dei casi. Allo stesso modo, le allergie e intolleranze alimentari sono trattate nel 36% dei corsi, non trattate nel 36%, e mancano dati o risposte nel 28% dei casi. In relazione alle malattie che portano alla cachessia, come l’oncologia, o alle malattie neurodegenerative, come la Sla, l’argomento viene trattato solo nel 30% dei corsi. Infine, la nutrizione artificiale, entrale e parenterale, è trattata nel 40% dei corsi, non trattata nel 32%, mentre non si hanno dati o risposte per il 28% dei casi.
«Medici non sviluppano la sensibilità a riconoscere uno stato di malnutrizione»
Maurizio Muscaritoli, presidente Sinuc e ideatore del Forum Nutrendo, ha sottolineato che «i medici rappresentano una figura indispensabile per assicurare cure e terapie nutrizionali; tuttavia, potrebbero sentirsi impreparati a causa della mancanza di formazione su questo argomento». Secondo Muscaritoli «l’analisi svolta dal nostro gruppo di studio, ha mostrato, in generale, che gli argomenti che attengono alla formazione della nutrizione clinica sono trattati in media da poco meno della metà dei rispondenti: questo significa che i medici non sviluppano la sensibilità a riconoscere uno stato di malnutrizione che agisce come fattore prognostico negativo. Un paziente malnutrito è debole, fragile e ha meno strumenti per sopportare la tossicità di alcune terapie».
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