«Negli ultimi anni la Farmacia dei servizi è diventata una realtà con la quale i farmacisti italiani hanno dato concretezza a quel concetto di assistenza di prossimità che permea la riforma del Ssn. La sfida, oggi, è quella di potenziare ulteriormente le vaccinazioni, i test diagnostici e la telemedicina, supportandone l’implementazione omogenea in tutte le Regioni: un obiettivo prioritario per rispondere alle aspettative degli italiani e alla necessità del sistema di rafforzare le attività di prevenzione e cura sul territorio». È quanto sottolineato da Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi), alla tavola rotonda “Farmacisti e farmacie nell’era post-Covid” svolta a Cosmofarma.
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Favorire accesso capillare all’assistenza sanitaria
Secondo Mandelli «la rete delle farmacie di comunità è già oggi una realtà interconnessa: oltre 7mila presidi garantiscono ai cittadini prestazioni di telemedicina utilizzando la stessa piattaforma per la raccolta dei dati sanitari e le stesse apparecchiature tecnologiche. Grazie alla telemedicina, i farmacisti possono favorire un accesso capillare all’assistenza sanitaria, anche nei contesti più difficili, e migliorare e rendere più efficiente la presa in carico dei pazienti cronici». Mandelli ha aggiunto che «per dedicarci alle persone, che si aspettano risposte ai loro bisogni di salute, è necessario ridurre gli oneri burocratici che gravano sul lavoro dei farmacisti: sburocratizzare per liberare tempo da investire sulle attività fondamentali della nostra professione», come anche «la promozione della salute e l’assistenza quotidiana ai pazienti».
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