L’intelligenza artificiale (IA) è ormai al centro dell’attenzione e il suo impatto sulle nostre vite diventa sempre più rilevante. Farmacieunite ha deciso di esplorare l’argomento nel contesto farmaceutico, chiedendo all’esperta Diletta Huyskes – dottoranda in sociologia all’Università degli Studi di Milano dove sta studiando l’uso degli algoritmi e delle intelligenze artificiali da parte della autorità pubbliche – di analizzare l’evoluzione dell’IA e quanto possiamo fidarci di essa nel settore delle farmacie. Huyskes sostiene che sia il settore pubblico che quello privato stanno sempre più spesso sperimentando con decisioni automatizzate e che, anche nelle farmacie, si stanno cercando soluzioni per aumentare l’efficienza e l’obiettività dei processi decisionali.
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Le potenzialità e i limiti dell’IA nelle farmacie
L’applicazione “ChatGPT” è un esempio di come l’IA possa essere utilizzata per risolvere problemi semplici o aiutare a mettere in ordine le idee. Tuttavia, Huyskes avverte che l’attenzione dovrebbe concentrarsi sull’IA utilizzata per prendere decisioni importanti, come la concessione di prestiti, sussidi o condanne penali. Una programmazione non adeguata dell’IA può portare a sotto-rappresentazioni di alcuni gruppi sociali e alla loro conseguente esclusione o discriminazione. Nel caso specifico delle farmacie, gli assistenti virtuali come ChatGPT possono fornire consigli generali ai pazienti, ma non possono sostituire l’esperienza umana.
L’importanza della supervisione umana nell’utilizzo dell’IA
Huyskes sottolinea che un errore diffuso è pensare che algoritmi sofisticati possano sostituire le decisioni umane senza necessità di supervisione, anche in contesti particolarmente sensibili come quello farmaceutico. Tuttavia, la realtà dimostra che i migliori risultati si ottengono quando l’intelligenza artificiale viene utilizzata per aumentare le capacità umane e non per automatizzarle completamente. La discrezionalità, la capacità di cambiare idea e costruire un’ipotesi insieme all’altra persona sono caratteristiche umane che non possono essere replicate dall’IA. Secondo l’esperta, l’intelligenza artificiale offre numerose opportunità per migliorare l’efficienza e l’obiettività dei processi decisionali nelle farmacie, ma è fondamentale prestare attenzione ai rischi e alle sfide associate al suo utilizzo. La supervisione umana e l’integrazione dell’esperienza umana con l’IA sono essenziali per garantire un approccio equilibrato e responsabile all’adozione di queste tecnologie nel settore farmaceutico.
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