Federfarma Servizi, che rappresenta 18 aziende di distribuzione e servizi con circa 3mila e 500 farmacie socie dirette, ha pubblicato una serie di dati relativi al ruolo dei distributori. In particolare, «negli ultimi tre anni le aziende associate hanno assistito le farmacie veicolando sul territorio 2 miliardi e 700 milioni di unità». Tra cui «6 milioni di vaccini, 25 milioni di tamponi e test Covid, 175 milioni di mascherine, oltre a 2 miliardi di farmaci e 600 milioni di parafarmaci e dispositivi medici». Ciò attraverso 50 milioni di consegne e oltre 500 milioni di chilometri percorsi dalle sedi dei distributori alle farmacie. Nonostante ciò, Federfarma Servizi ha sottolineato che «il settore è piegato dal caro energia e carburanti e dall’aumento dei costi finanziari, che mettono seriamente a rischio la sostenibilità del sistema».
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Settore messo alla prova dalle carenze
In proposito, la sigla ha ricordato che «nonostante i numeri della pandemia vadano verso la normalizzazione, il settore è oggi messo ulteriormente alla prova dalla carenza di diversi farmaci: a causa dell’alterazione degli equilibri internazionali mancano alcuni antibiotici e molecole attive sul sistema cardiovascolare. Anche a livello internazionale, infatti, la filiera soffre la mancanza di materie prime e l’aumento dei prezzi che si sommano all’incremento del prezzo del carburante necessario all’illuminazione, all’automazione e a tenere accesi gli impianti di raffreddamento 24 ore su 24, 7 giorni su 7».
Richiesta di un farmaco soddisfatta in poche ore
Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, ha spiegato che «il bisogno di un farmaco o un dispositivo è immediato e come tale la richiesta deve essere soddisfatta in poche ore. Come si può immaginare, una farmacia di medie dimensioni non può avere tutte le referenze disponibili. Una quota importante dei farmaci, inoltre, dev’essere conservata a temperatura controllata e in celle frigorifere è un processo invisibile ma essenziale, come il servizio che svolgiamo per la comunità: le farmacie hanno disponibili centinaia di prodotti, ma non possono stoccare l’intero prontuario; quindi, richiedono alle nostre aziende ciò di cui hanno bisogno».
Affiliati a Federfarma Servizi hanno effettuato quasi 50 milioni di consegne
Secondo Mirone «l’emergenza pandemica è stata un “pressure test” anche per i nostri addetti che hanno lavorato incessantemente dietro le quinte. Si pensi solo al reperimento di mascherine, tamponi e farmaci per il virus Sars-Cov-2 in aggiunta alle ordinarie necessità quotidiane. Solo nel triennio 2020-2023, i distributori intermedi affiliati a Federfarma Servizi hanno effettuato quasi 50 milioni di consegne». Dunque, per Mirone «è ora che il nostro ruolo esca dall’ombra: siamo in attesa dal 2010 di una riforma della remunerazione, oggi ancora più urgente alla luce dei costi di carburante ed energia e del pesante incremento dei costi finanziari, pena l’insostenibilità e la rimodulazione del servizio, a tutto danno dell’assistenza alla salute della popolazione – spiega Mirone –, che ricorda in proposito che Federfarma Servizi ha costituito nel 2022 un’unità di crisi per affrontare l’emergenza e ha da tempo richiesto un incontro urgente al ministro della Salute Schillaci».
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