Si tiene a Firenze, 16 e 17 febbraio 2023, il convegno organizzato dalla Società italiana di farmacologia (Sif) per discutere le patologie algiche intestinali. Il tema del congresso riguarderà le malattie che provocano dolore cronico o acuto nella regione addominale, come ad esempio la sindrome dell’intestino irritabile, la colite ulcerosa e la malattia di Crohn. Gli esperti che parteciperanno al convegno presenteranno le ultime novità in merito alla diagnosi e al trattamento di queste patologie, fornendo informazioni utili per medici, farmacisti e pazienti. Come è noto, infatti, il dolore addominale è un sintomo che può essere causato da diverse patologie e la sua origine può essere difficilmente individuabile. Il convegno rappresenta quindi un’importante opportunità per approfondire la conoscenza delle patologie algiche intestinali e offrire una risposta più efficace e mirata alle esigenze dei pazienti.

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I temi affrontati nel convegno e gli obiettivi

In particolare, saranno affrontati argomenti come la terapia farmacologica e non farmacologica del dolore, la nutrizione clinica, gli aspetti psicologici e sociali delle patologie algiche intestinali, e la comunicazione con i pazienti affetti da queste malattie. Il convegno rappresenta inoltre un’occasione di confronto tra i professionisti del settore, che potranno scambiarsi esperienze e conoscenze al fine di individuare le migliori strategie per la cura delle patologie algiche intestinali. Il programma del congresso prevede la partecipazione di numerosi esperti del settore, tra cui medici specialisti in gastroenterologia, farmacisti e psicologi, che presenteranno i risultati delle loro ricerche e le ultime novità in materia di terapia delle patologie algiche intestinali. Il convegno, che si svolgerà presso l’Hotel Londra, rappresenta quindi un’occasione imperdibile per coloro che desiderano approfondire la conoscenza delle patologie algiche intestinali e delle strategie terapeutiche più innovative ed efficaci per combatterle.

I benefici dell’azione sinergica delle piante

Carla Ghelardini, docente di Farmacologia all’Università di Firenze e tra gli organizzatori del convegno, ha sottolineato che «le piante e i loro derivati spesso contengono numerosi principi attivi al loro interno e questo fa sì che abbiano un elevato potenziale terapeutico nelle patologie gastrointestinali. Infatti, nel corso di diversi studi, è stato notato che l’efficacia dei trattamenti è massimizzata quando si riesce a combinare più meccanismi d’azione, ottenendo così un effetto sinergico su microbiota, mucosa intestinale, risposta infiammatoria e sistema nervoso, favorendo l’omeostasi intestinale». Come ha evidenziato la docente «è, altresì, possibile ottenere un’azione sinergica sull’intestino combinando diversi estratti vegetali in un unico prodotto naturale. Molte piante mostrano effetti benefici sull’intestino che le rendono attraenti per lo sviluppo di nuove formulazioni, da utilizzare da sole o in associazione con le classiche terapie farmacologiche, al fine di potenziarne l’efficacia e ridurne gli effetti collaterali». Secondo Ghelardini «l’utilizzo di integratori a base di piante o di approcci dietetici assume ancora maggior rilevanza nell’ottica del trattamento di bambini affetti da patologie gastrointestinali. Tuttavia, come accade per i prodotti farmaceutici, l’utilizzo di interventi fitoterapici dovrebbe basarsi su prove scientifiche di efficacia corroborate da uno studio razionale del meccanismo sottostante. Questo tipo di approccio ‘farmacologico’ permette non solo di prevenire effetti collaterali indesiderati, ma anche di ottimizzare i protocolli di trattamento».

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