I numerosi rincari che stanno mettendo a dura prova tutti i settori produttivi stanno creando grandi difficoltà al mercato dei farmaci equivalenti, ancorati a un prezzo fisso che non può essere modificato. «Nel nostro settore – dichiara a FarmaciaVirtuale.it Enrique Häusermann, presidente di Egualia – i prezzi dei medicinali destinati al Servizio sanitario nazionale sono bloccati e stabiliti a priori dall’Ente regolatorio, come avviene in tutti i Paesi con un servizio sanitario universalistico. Un meccanismo comprensibile, considerando che il prodotto viene ceduto al cittadino gratuitamente o a fronte di un ticket molto esiguo. Purtroppo, però, quando i costi di produzione e d’impresa esercitano una forte pressione, come sta avvenendo da due anni a questa parte, la situazione diventa insostenibile. Dopo la contrazione del mercato dovuta alla pandemia sono subentrati gli aumenti dei materiali di confezionamento, come alluminio, plastica e carta, a cui si è aggiunto l’incremento dei costi dell’energia, comprimendo ulteriormente il margine».
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Situazione insostenibile per i farmaci sotto i 5 euro
Häusermann sottolinea in particolare le criticità per i medicinali venduti a prezzi più bassi. «Per i farmaci con prezzo al pubblico inferiore a 5 euro, il ricavo dell’industria, che al netto di tutto è del 50%, scende a 2,5 euro. In questa situazione i margini diventano davvero irrisori. Vorrei fare un esempio pratico. La Metformina è un medicinale salvavita ed è il golden standard per il trattamento del diabete. Si inizia con 500 mg al giorno e il medico prescrive la confezione da 30 compresse, che costa 1,27 euro al pubblico. Il ricavo dell’industria è pari a 0,635 euro. Nella situazione attuale le aziende fanno quasi del volontariato per fornire questi prodotti, se non fosse che il gran numero delle confezioni vendute aiuta a sopperire alla marginalità. Ma per i farmaci con un prezzo analogo che vendono meno unità, il rischio è che scompaiano. Abbiamo quindi rivolto un appello all’Ente regolatorio e al ministero della Salute perché vengano rivisti i prezzi almeno di quei farmaci con prezzo al pubblico al di sotto dei 5 euro». Häusermann precisa inoltre che, per quanto riguarda la farmacia, a grandi linee il 30% dei farmaci dispensati dal Servizio sanitario nazionale in lista di trasparenza è venduto al di sotto dei 5 euro, il 40% tra 5 e 10 euro e il restante 30% sopra i 10 euro. La situazione ospedaliera è ancora più critica perché vede marginalità ulteriormente ridotte. Per tale motivo, Egualia ha chiesto alle autorità (Governo, Regioni e Aifa) di aprire un tavolo per studiare e valutare le misure per eliminare o ridurre questo impatto negativo.
Necessaria cultura a livello medico
Commentando le attuali carenze di farmaci, il presidente di Egualia afferma che le alternative ci sono, ma non vengono proposte a sufficienza dai medici. «Per quanto riguarda i farmaci carenti – afferma – nella gran parte dei casi le alternative si trovano». Come già ribadito in altre occasioni, bisogna però fare più cultura. «I medici devono segnalare l’esistenza degli equivalenti ai pazienti. Ma bisogna ancora fare cultura, nonostante siano passati ormai ventidue anni dall’ingresso massivo dei farmaci equivalenti in Italia» – conclude Häusermann.
Intervista integrale
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