«Durante la pandemia, anche tra le diverse difficoltà dovute alla contingenza, gran parte dei cittadini ha percepito la farmacia come un luogo “sicuro” e dove trovare le informazioni utili per affrontare l’emergenza sanitaria». È quanto rileva il “Rapporto annuale sulla farmacia”, pubblicato a Roma giovedì 12 novembre 2020, voluto da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma.
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Un cittadino su quattro dal farmacista di fiducia
«Più di un cittadino su quattro – si legge nell’analisi – si è rivolto al proprio farmacista di fiducia per avere indicazioni su come comportarsi in caso di sospetto Covid-19; un cittadino su dieci è caduto nella trappola delle fake news e ha ricevuto informazioni utili dal proprio farmacista di fiducia per “smascherarle”. Le farmacie, inoltre, hanno potenziato il servizio di consegna a domicilio e di prenotazione di farmaci e presidi sanitari, attivandosi, pur tra mille difficoltà, per garantire la disponibilità di tutti i prodotti necessari alla popolazione».
Le criticità affrontate
Nonostante il ruolo cruciale «non sono mancate certo le criticità». Il rapporto evidenzia infatti che «alcune farmacie (il 10,4% del campione), spesso quelle più piccole, situate nelle aree in cui si sono registrate maggiori disagi per l’elevato numero di contagi, hanno dovuto lavorare a “battenti chiusi” per garantire la sicurezza degli utenti, dispensando comunque farmaci e prodotti sanitari attraverso uno sportello. Alcune hanno dovuto tagliare servizi a causa dell’emergenza: il 15,6% delle farmacie ha sospeso gli screening, l’8,8% i test/esami diagnostici di base, il 7,9% le prestazioni fornite in farmacia da altri professionisti sanitari».
Fragilità di sistema sbilanciato
«Nel nostro Paese – Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva – la pandemia ha messo particolarmente in luce la fragilità di un sistema sbilanciato sull’ambito ospedaliero rispetto all’assistenza territoriale, il cui potenziamento non è più differibile a partire da nuovi modelli organizzativi cui tutti siamo chiamati a contribuire. Pur con le difficoltà che tuttora caratterizzano il contesto operativo, è importante riavviare la sperimentazione della Farmacia dei servizi, a partire dai percorsi formativi necessari per mettere in grado le farmacie di erogare prestazioni aggiuntive di notevole rilevanza sociale e sanitaria, soprattutto a favore dei pazienti più fragili e nell’ottica di superare le diseguaglianze accentuate dalla pandemia. È il caso dei servizi di telemedicina, delle attività di monitoraggio e supporto a favore dei pazienti cronici, anche in modalità di teleconsulto, degli screening di prevenzione, che vanno comunque garantiti per assicurare un adeguato livello di tutela della salute collettiva. Servizi che non possono prescindere dalla messa a regime del Fascicolo Sanitario Elettronico, e più in generale da investimenti per lo sviluppo del digitale».
Ampliare gamma medicinali dispensati dalle farmacie
«Il Rapporto, egregiamente realizzato da Cittadinanzattiva, mette in evidenza la necessità di valorizzare le potenzialità delle farmacie come servizio di prossimità, potenziando le attività di assistenza e supporto alla popolazione e al sistema sanitario nel contesto pandemico», evidenzia Marco Cossolo, presidente di Federfarma. «È necessario, innanzitutto, ampliare la gamma dei medicinali dispensati dalle farmacie, affidando loro la dispensazione dei medicinali normalmente erogati direttamente dalle strutture pubbliche, per agevolare i cittadini, soprattutto anziani malati cronici, nell’accesso alle cure, riducendo gli spostamenti e gli assembramenti nei presidi sanitari pubblici. Le farmacie, inoltre, come hanno dimostrato alcune esperienze locali, possono avere un ruolo attivo nel contrasto alla diffusione del Covid-19, permettendo ai cittadini di effettuare test sierologici o tamponi rapidi».
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