«A fine novembre si conoscerà l’esatto quantitativo dei vaccini antinfluenzali da destinare alle farmacie per la fascia attiva della popolazione, dopo aver garantito le categorie a rischio». È quanto si legge in una nota di Federfarma Veneto, diramata a margine dell’incontro svolto il 21 ottobre 2020 tra Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità della Regione Veneto, Andrea Bellon, presidente di Federfarma Veneto, Francesca Russo, direttore del Servizio prevenzione regionale, e Giovanna Scroccaro, direttore del Servizio farmaceutico. L’incontro era stato chiesto da Federfarma Veneto per dare una risposta certa e definitiva ai cittadini.
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L’impegno della Regione Veneto
«Gli esperti – si legge in una nota del sindacato territoriale delle farmacie venete – prevedono che l’influenza stagionale, di solito al picco tra la seconda metà di dicembre e la fine di febbraio, possa quest’anno slittare in avanti grazie alle precauzioni anti-contagio per il Covid-19 attuate dalla popolazione. Calcolando due settimane per la piena risposta immunitaria dal momento della vaccinazione, la tempistica seppure in tempi stretti, sarebbe soddisfacente». In merito all’esito dell’incontro, Federfarma Veneto fa sapere che «la Regione ha confermato la volontà e l’impegno di destinare una ulteriore quantità di vaccini alle farmacie, oltre alle 30mila dosi già programmate, ma ha evidenziato la necessità di verificare i dati dell’andamento della campagna vaccinale che è iniziata dal 12 ottobre scorso, rilevando che la vaccinazione delle categorie protette ha e deve avere la priorità assoluta rispetto ad ogni altra categoria, così come sancito dal Ministero e in sede di Conferenza Stato-Regioni, e non è quindi assolutamente derogabile».
Bellon: «Farmacie da sempre al servizio dei cittadini»
Da qui, l’impegno di Bellon: «Le farmacie sono da sempre al servizio dei cittadini nella dispensazione del farmaco a garanzia della salute e l’attuale indisponibilità dei vaccini nel nostro canale rappresenta un grave disagio per i Veneti. La decisione odierna va anche nella direzione – condivisa dalla Regione – di evitare alle farmacie di trovarsi nella difficile condizione di dover decidere, senza indicazioni precise, sulle priorità da considerare, a quali cittadini dispensare le dosi contingentate di vaccino, situazione certamente foriera di incomprensioni e malcontento. Dalla Regione conosceremo nelle prossime settimane i numeri corretti dei vaccini dispensati alle categorie a rischio e di conseguenza avremo la certezza delle dosi aggiuntive destinate alle farmacie territoriali sperando così di arrivare almeno alla soglia delle 68mila totali: la quantità distribuita nel 2019. L’importante è ora lavorare tutti per una dispensazione equa e corretta alla popolazione senza creare tensioni sociali».
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