Una piattaforma digitale elaborata da Promofarma e un fitto percorso di formazione a distanza e residenziale. Sono i cardini del progetto formativo denominato “Progetto formativo nazionale”, realizzato dalla Fofi e per il tramite dalla Fondazione Francesco Cannavò, che ha la finalità di preparare adeguatamente i farmacisti in vista dell’avvio della sperimentazione della Farmacia dei servizi. A fornire i dettagli è la Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi), a margine della riunione svolta a Roma martedì 14 gennaio 2020, con la presenza dei delegati regionali della federazione e dei presidenti delle unioni regionali di Federfarma. L’iniziativa coinvolgerà sigle e società scientifiche del settore: Federfarma, Assofarm, Farmacieunite, Utifar, Sifo, Sifap, Sifac ed infine Fenagifar con la sua scuola di formazione Farma Academy.
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Il progetto formativo sarà suddiviso in una fase a distanza, operata mediante una piattaforma tecnologica, in forma base e avanzata, ed una fase residenziale, da erogare con il coinvolgimento le singole organizzazioni territoriali. L’obiettivo è di formare i farmacisti sulla base delle aree tematiche di intervento delle singole Regioni, relativamente ai servizi erogati sul territorio. Le farmacie interessante alla partecipazione all’iniziativa potranno iscrivere i farmacisti di riferimento i quali a loro volta potranno conseguire un numero di crediti formativi. In occasione della presentazione dei dettagli, la Fofi ha precisato che «la formazione utile e necessaria ai fini della sperimentazione in oggetto è esclusivamente quella promossa dalla Federazione con la Fondazione Francesco Cannavò ovvero quella realizzata dagli Ordini provinciali unitamente alle Regioni», stabilendo che «eventuali ulteriori corsi non si ritengono validi ai fini dell’assolvimento formativo necessario per la partecipazione alla sperimentazione stessa».
«I tempi scanditi per procedere alla sperimentazione della Farmacia dei servizi – spiega Marco Cossolo, presidente di Federfarma – sono veramente stretti ma sono molto soddisfatto perché tutta la categoria si è attivata subito, con impegno, dimostrando così di credere fermamente all’importanza del progetto. E ora già si vedono i primi risultati». Il dirigente evidenzia che ciò è stato reso possibile «anche grazie alla collaborazione delle articolazioni regionali dell’Ordine e del sindacato, quasi tutte le Regioni coinvolte in questa prima fase hanno già presentato al ministero della Salute il proprio cronoprogramma, con i requisiti relativi alle farmacie da reclutare e agli assistiti da arruolare negli screening».
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