L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), in una nota diramata lo scorso 31 ottobre, ha fornito chiarimenti dopo le criticità riscontrate dagli operatori del settore in seguito all’istituzione della Nota 96. La stessa Agenzia ha annunciato la pubblicazione di un’ulteriore determina di integrazione. Ebbene, l’atto integrativo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 258 serie del 4 novembre 2019. La determina del 30 ottobre 2019, recante «Integrazione della determina n. 1533 del 22 ottobre 2019, riferita alla istituzione della Nota AIFA 96 relativa alla prescrizione, a carico del SSN, dei farmaci indicati per la prevenzione ed il trattamento della carenza di vitamina D nell’adulto (>18 anni). (Determina n. 1630/2019)», all’articolo 1 della precedente aggiunge che «pertanto, i farmaci in classe A a base dei principi attivi colecalciferolo, colecalciferolo/sali di calcio e calcifediolo nella formulazione in capsule, richiamati al citato allegato 1, per la prevenzione e il trattamento della carenza di vitamina D, sono prescrivibili a carico del Servizio sanitario nazionale secondo le limitazioni previste dalla nota nella popolazione adulta «età > diciotto anni» (classe A – nota 96). Restano invariate le modalità prescrittive a carico del Servizio sanitario nazionale di tali farmaci per la popolazione pediatrica».
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È utile evidenziare che il nuovo inserimento cita chiaramente i principi attivi colecalciferolo, colecalciferolo/sali di calcio e calcifediolo, nelle rispettive formulazioni, anziché la più generica dicitura «prevenzione e trattamento della carenza di vitamina D», utilizzata nella precedente determina. In tal modo i medicinali in commercio contenenti tali principi attivi potranno essere riclassificati nelle banche dati dei farmaci e prescritti mediante le nuove modalità previste dalla Nota 96. Proprio su questo ultimo punto Federfarma aveva fatto sentire la propria voce. Ciò inviando una nota il 28 ottobre all’indirizzo dell’Aifa, evidenziando le anomalie nel processo di generazione della nuova Nota. Dunque, sembrerebbe essere chiusa la questione, con la speranza che medici e farmacisti aggiornino per tempo i software gestionali al fine di vedere correttamente prescritte ed erogate le confezioni di medicinali.
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