L’Agenzia italiana del farmaco ha pubblicato il “Monitoraggio della spesa farmaceutica nazionale e regionale” per il periodo che va da gennaio a settembre del 2018. Secondo quanto comunicato, «la spesa farmaceutica convenzionata netta a carico del Ssn nel periodo gennaio-settembre 2018 calcolata al netto degli sconti, della compartecipazione totale (ticket regionali e compartecipazione al prezzo di riferimento) e del pay-back 1,83% versato alle Regioni dalle aziende farmaceutiche, si è attestata a 5.847,1 mln di euro». Il documento evidenzia quindi un decremento, rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente, pari a -312,8 milioni (-5,1%), seguendo tendenzialmente il decremento osservato nell’anno in corso. Con riferimento al numero di ricette, esse mostrano un lieve decremento, pari a -0,8% rispetto al 2017 (431,5 milioni di ricette in meno). Al contrario, l’incidenza del ticket, aumenta del 4,3%, pari a 48,4 milioni di euro compartecipati direttamente dal paziente. Inoltre, aumenta il numero di dosi giornaliere dispensate, con un incremento del 2,0%, pari a 323,2 milioni di dosi in più, rispetto gli stessi mesi dell’anno precedente.
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Tra le regioni italiane con il maggior decremento vi sono le Marche, con una flessione del -11,28% rispetto allo tesso periodo del 2017, seguita da Puglia, con un calo del -8,93% e Calabria, con una diminuzione del -7,45%. Le regioni che invece mostrano maggiore stabilità, rispetto ai dati dell’anno precedente, sono la Valle d’Aosta con il -0,05%, la Lombardia con il -1,20% e l’Umbria con il -3,26%. La quasi totalità delle regioni, comunque, ha un calo tra il -4% e il 7%. Nessuna tra le regioni italiane mostra invece un incremento della spesa farmaceutica convenzionata.
Uno sguardo va anche ai dati relativi alla verifica del tetto della spesa farmaceutica per acquisti diretti, ovvero la spesa farmaceutica ospedaliera. Secondo quanto riportato dall’Aifa, infatti, «la verifica del tetto programmato della spesa farmaceutica per acquisti diretti del 6,89% al netto dei pay-back vigenti e dei fondi per gli innovativi non oncologici e innovativi oncologici evidenzia un’incidenza del 8,89%, pari ad un disavanzo rispetto alla spesa programmata di +1.694 ml €». Oltre un miliardo di euro di disavanzo, quindi, «di cui 64 si riferiscono alla spesa per farmaci innovativi oncologici e non oncologici non coperta dai rispettivi fondi», a dimostrazione di come tale spesa sia totalmente fuori controllo.
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