La campagna DiaDay, che vede in prima linea le farmacia al fianco dei cittadini al fine di diagnosticare il più presto possibile i casi di diabete, terminerà sabato 24 novembre 2018.
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«Abbiamo deciso di attuare la proroga fin da subito a causa di alcune difficoltà che sono sorte nel processo di invio alle farmacie dei kit comprendenti i glucometri – ha spiegato al nostro giornale Silvia Pagliacci, presidente del Sunifar -. Ciò in ragione di problemi di distribuzione degli stessi kit da parte di alcune aziende. Il fatto aveva provocato un ritardo di un paio di giorni nell’avvio della campagna da parte di una serie di farmacie, che anziché partire nella giornata di lunedì 12 novembre, hanno dovuto attendere mercoledì 14. È per questo che, di concerto con il presidente di Federfarma Marco Cossolo, abbiamo deciso di prorogare i termini dell’iniziativa».
La dirigente spiega poi che i numeri in arrivo sono ancora parziali ma già lasciano intravedere una replica del successo ottenuto nel corso dell’edizione 2017. All’epoca erano stati oltre 4.400 i casi di diabete non diagnosticato, e 19.000 quelli di pre-diabete, individuati tra le oltre 160.000 persone sottoposte a screening su tutto il territorio nazionale. Erano state inoltre 5.600 le farmacie effettivamente partecipanti, sulle 7.600 che avevano aderito inizialmente.
«Le adesioni che abbiamo ricevuto quest’anno – spiega Pagliacci – sono 6.500. Aspettiamo la fine dell’evento per conoscere i dati specifici, ma possiamo dire che segnali importanti arrivano non soltanto dagli screening ma anche dall’attività sperimentale di controllo dell’aderenza alle terapie portata avanti dai colleghi. Si tratta dell’ennesima dimostrazione del fatto che le potenzialità delle farmacie non sono sfruttate al 100%. È ora che cada il pregiudizio secondo il quale esse sono delle mere imprese private, perché si tratta in realtà di aziende titolari di una concessione statale. Dunque presidi sanitari radicati sul territorio, capaci di fare rete, presenti in modo capillare e animati da professionisti qualificati e credibili. Anche i decisori politici se ne stanno rendendo conto sempre di più: i finanziamenti concessi alla farmacia dei servizi lo dimostrano».
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