Un gruppo di quattro deputati del Movimento 5 Stelle ha depositato un’interrogazione parlamentare a risposta scritta, indirizzata al ministro della Salute Giulia Grillo. Nel testo viene ricordato dapprima che «la legge n. 166 del 19 agosto 2016 denominata «anti-sprechi alimentari», all’articolo 15, prevede la regolamentazione per la conservazione e il riutilizzo di determinati farmaci. Tra le finalità della suddetta norma, nell’alveo della lotta agli sprechi medicinali, vi è quella della donazione ad onlus del settore sanitario di tali medicinali ben conservati».
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Tuttavia, precisano i deputati, «questa legge prevede l’esclusione dal riutilizzo, oltreché dei farmaci da frigo e di quelli dispensabili dalle sole strutture ospedaliere, anche di quelli contenenti sostanze stupefacenti e psicotrope. In tal senso è bene precisare che la normativa de qua risulta in contrasto con una precedente norma ed in particolare la legge n. 244 del 24 dicembre 2007 (finanziaria 2008) che, all’articolo 2 commi 350-351-352, prevede il recupero e la riutilizzazione dei farmaci con la sola esclusione dei farmaci da frigo. Inoltre, la legge 27 dicembre 2017 (finanziaria 2018), all’articolo 1, comma 208, lettera G-bis, non prevede l’esclusione dei medicinali contenenti sostanze psicotrope e stupefacenti». Inoltre, nell’interrogazione si spiega che «il recupero e la riutilizzazione di tali farmaci da parte delle onlus beneficiarie, con particolare attenzione per quelle che esercitano terapia del dolore e cure palliative, è in buona parte effettuato con farmaci contenenti oppiacei. Essi hanno subito modifiche normative radicali passando dalla sezione A a quella D della tabella II dei medicinali stupefacenti e risultano ormai prescrivibili su semplice ricettario del medico, senza ricettario speciale e senza bisogno di registrazione né presso gli ospedali né presso le farmacie».
In conclusione, «questa esclusione, da parte della norma in esame, sembra in contrasto con l’esigenza di combattere gli sprechi nel campo dei medicinali e arreca inoltre un forte vulnus a tutte le onlus che potrebbero utilizzare questi medicinali generando una migliore economia per gli stessi». Di qui la richiesta al ministro di sapere «se sia a conoscenza di questa problematica e quali iniziative intenda attuare al riguardo». Sulla questione delle caratteristiche dei medicinali idonei alla raccolta, alla restituzione e alla donazione, è in corso anche una disputa giudiziaria tra il governo e la Regione Campania. Sempre in materia di lotta agli sprechi, poi, alla fine di ottobre del 2018, il presidente di Federfarma Marco Cossolo ha denunciato il fenomeno di «ingenti quantitativi di farmaci, forniti dalla ASL per terapie di interi mesi, che rimangono inutilizzati nelle case dei pazienti deceduti o ai quali, semplicemente, il medico ha cambiato la cura. Ce lo raccontano i familiari che ci portano le confezioni ad uso ospedaliero avanzate a far vedere in farmacia».
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