farmaciNella mattinata di giovedì 19 luglio, presso la sede romana di Federfarma, undici associazioni di consumatori – Adiconsum, Adoc, Assoconsum, Assoutenti, Casa del Consumatore, Confconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento difesa del Cittadino, U.Di.Con., Unione Nazionale Consumatori – hanno firmato Protocollo d’intesa sulla Sostenibilità consumeristica. Il documento, spiega un comunicato congiunto, «promuove progetti di collaborazione tra consumatori e farmacie sulla base degli obiettivi di sostenibilità di Federfarma e dei goal messi a punto nel Manifesto per la Sostenibilità Consumeristica, carta d’impegni che indica alcuni obiettivi legati agli Obiettivi di Sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030». Tale Manifesto è stato realizzato nell’ambito di Consumers’ Forum, associazione di cui sono soci, tra gli altri, Federfarma e le associazioni di consumatori firmatarie. Il Protocollo d’intesa indica che «le parti intendono procedere alla realizzazione di Progetti per la Sostenibilità con azioni il più possibile concordate e coordinate, riconoscendo che dalla interazione tra farmacie e consumatori possono scaturire esperienze durature e di successo». Inoltre, si sottolinea «la necessità di valorizzare il ruolo della farmacia come presidio sanitario che favorisce l’accesso a farmaci, prodotti sanitari, servizi e informazioni sui temi della salute e della sanità». Tra gli impegni comuni figurano «il corretto utilizzo dei medicinali e lotta allo spreco, la lotta alla contraffazione, la trasparenza sui prezzi, e la promozione dei farmaci equivalenti». In particolare, ci si impegna a promuovere «una campagna a livello nazionale per sensibilizzare cittadini e istituzioni riguardo alla necessità di ridurre gli sprechi, favorendo l’acquisto dei quantitativi strettamente necessari e il recupero delle confezioni non utilizzate e valorizzando la farmacia come canale di distribuzione di tutti i farmaci a carico del SSN (con l’esclusione di quelli che richiedono controlli specifici da parte delle strutture sanitarie pubbliche), in grado di monitorare i consumi sia a fini epidemiologici che economici». Si chiede inoltre di «favorire un ripensamento del modello della distribuzione diretta da parte delle Asl, in quanto impone ai cittadini forti disagi per l’accesso ai farmaci ed è fonte di sprechi». Inoltre, si propone «una campagna da promuovere sul territorio, per la revisione degli armadietti dei medicinali dei cittadini, in particolar modo degli anziani, affinché, grazie alla presenza di farmacisti nei centri anziani o nelle sedi locali delle associazioni dei consumatori, si possa effettuare una verifica dei medicinali conservati a casa, per controllarne la scadenza e informare i cittadini del loro corretto utilizzo». Infine, si istituirà «un tavolo di confronto permanente sui temi di comune interesse al fine di favorire l’individuazione di soluzioni condivise e l’elaborazione di progetti comuni per favorire il raggiungimento degli obiettivi del Protocollo». In tema di aderenza terapeutica, alla vigilia della firma del documento è arrivata la richiesta da parte di Cittadinanzattiva – Tribunale dei diritti del malato la richiesta di passi in avanti. A partire dall’attuazione del Piano nazionale della cronicità.

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