Fofi, Fenagifar e Federfarma hanno pubblicato un comunicato comune in materia di «revisione complessiva e strutturale delle disposizioni che regolano la previdenza dei farmacisti»: una questione giudicata «ormai indifferibile». La Federazione degli Ordini e le due associazioni di categoria hanno spiegato di essersi riunite il 27 aprile 2018, «nell’ottica di rendere concreta la volontà riformatrice che giunge unanime dalle diverse componenti della categoria». Il tutto con il sostegno di Assofarm. «Nelle more di una riforma di carattere legislativo – si legge nella nota – volta a dare sistematicità e organicità alle proposte di riordino delle modalità contributive e delle prestazioni erogate dall’Enpaf, i rappresentanti delle tre Organizzazioni hanno individuato alcuni principi, peraltro non esaustivi». Il primo riguarda «la riduzione contributiva, almeno nella misura del 50%, per i pensionati dell’Ente ancora Iscritti all’Ordine per l’esercizio dell’attività professionale in farmacia». Il secondo «la razionalizzazione delle forme di riduzione contributiva che danno accesso alle prestazioni previdenziali, prevedendo per gli iscritti che hanno altre coperture previdenziali obbligatorie una contribuzione di solidarietà, volta unicamente a fruire delle prestazioni assistenziali». In terzo luogo, si propone di «incentivare forme di previdenza integrativa, alle quali gli iscritti che svolgono attività di lavoro dipendente possano far confluire il proprio TFR». Quindi, nell’elenco dei principi indicati figurano l’individuazione di nuovi servizi di cui gli iscritti possano fruire; l’introduzione di misure di sostegno per favorire l’erogazione di prestazioni adeguate ai titolari della farmacie in situazione di particolare disagio, analogamente a quanto previsto da altre Casse di previdenza libero professionali; la previsione di forme contributive per le nuove occupazioni, anche collegate allo sviluppo della “farmacia dei servizi”, da far rientrare nelle attività professionali del farmacista; la previsione di riduzioni contributive, nei primi anni di attività, in favore dei giovani neo iscritti, privi di altre coperture previdenziali obbligatorie per legge. Infine si chiede un «riordino organizzativo dell’ENPAF, volto a consentire maggiore informazione agli iscritti, anche utilizzando i moderni mezzi di comunicazione e il sito Internet». Una seconda riunione del tavolo sulla riforma è prevista per il 16 maggio. In quell’occasione, Fofi, Fenagifar e Federfarma «approfondiranno tali punti programmatici, anche in vista del successivo confronto con le altre componenti della professione. Alla seconda riunione parteciperà anche Assofarm che condivide questi principi».
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