farmacista di corsiaAssunta Mele è una farmacista nata nel 1957 a Moiano (Benevento), figlia di farmacisti e titolare di una farmacia a Limatola (stessa provincia campana). In quest’ultimo comune, la professionista è anche assessore alla Sanità: si candida nel collegio proporzionale Campania 2 -01 con la Lista Civica Popolare Lorenzin. FarmaciaVirtuale.it ha raccolto le sue proposte, in caso di elezione, per la categoria dei farmacisti. «Sono convinta del fatto che occorra riportare la farmacia al centro del Servizio sanitario nazionale – spiega la candidata – e farlo portando avanti il progetto della farmacia dei servizi. Integrata, appunto, nel sistema sanitario: in questo modo si potrà restituire lustro alla categoria. Occorrerà poi rivedere il sistema della retribuzione, commisurandolo al fatto che noi, assieme ai medici di base, rappresentiamo un punto di riferimento di importanza fondamentale per i cittadini sul territorio. Ciò grazie agli orari ampi di apertura e alla presenza capillare, dalle grandi città fino alle realtà rurali più remote». In merito al possibile ingresso delle società di capitale nel settore, introdotto dalla legge sulla Concorrenza, secondo Mele «sarà necessario migliorare i paletti che sono stati già introdotti. Mi riferisco in particolare al tetto al 20% su base regionale: occorre far sì che la novità non finisca per snaturare la professionalità dei farmacisti». In tema di lavoro e di università, poi, la candidata della Lista Civica Popolare Lorenzin si è detta «contraria al numero chiuso, e non soltanto per quanto riguarda la facoltà di Farmacia. Ho già avuto modo di ripetere che per me occorre dare a tutti la possibilità di frequentare i corsi di studi. D’altra parte, i limiti del numero chiuso sono ben noti ormai: basti pensare al fatto che in futuro saremo costretti a fronteggiare una carenza di medici, legata proprio alle barriere introdotte nelle università. Al contempo, però, è chiaro che occorre ampliare fortemente l’offerta di lavoro, non soltanto con la farmacia dei servizi ma anche con la digitalizzazione e con una remunerazione diversa. Inoltre, insisto da tempo sul fatto che è necessario arrivare al farmacista di corsia, figura che dovrebbe essere presente in tutti gli ospedali, fornendo il proprio apporto al fine di garantire il buon andamento delle terapie farmacologiche. I farmacisti conoscono la materia meglio di tutti: è per questo che rappresenterebbero un valore aggiunto fondamentale in questo senso».

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