«Ritieni di avere i requisiti per concorrere nuovamente alla presidenza di Federfarma alla luce del fatto che hai alle spalle già quattro mandati e, a termini di statuto, non sei più candidabile?»: è questa la domanda che il Presidente di Federfarma Umbria Augusto Luciani pone pubblicamente, in una lettera aperta, all’attuale Presidente di Federfarma Annarosa Racca in vista delle prossime elezioni per il rinnovo delle cariche apicali della Federazione. Un quesito che Luciani aveva già posto alla Dottoressa Racca il 3 febbraio scorso, senza ricevere alcuna risposta. «Una sollecitazione condivisa da migliaia di altri colleghi – precisa il Presidente di Federfarma Umbria – Capisco che con i tuoi molteplici impegni – si rivolge a Racca – tu possa non aver avuto il tempo di dare riscontro alla mia domanda. Per fortuna, però, sei riuscita a trovarne almeno un pizzico per dichiarare a un altro giornale di categoria che intendi presentarti ancora una volta alle elezioni sindacali per chiedere un nuovo mandato ai vertici del nostro sindacato nazionale. Hai ufficialmente chiarito a tutti che hai intenzione di continuare a sedere sulla poltrona più alta di Federfarma».
Il Dottor Luciani invita però la Dottoressa Racca a rispondere al suo quesito, sottolineando come «chi ha alle spalle quattro mandati negli organi collegiali non può ricandidarsi, ai sensi del secondo comma dell’articolo 9 del vigente Statuto di Federfarma, che prevede espressamente la rieleggibilità “per un massimo di tre mandati consecutivi nella stessa carica” degli organi della stessa federazione, tra i quali è appunto ricompresa anche la carica di Presidente nazionale». Sulla questione sono già stati interpellati esperti di diritto e i Presidenti delle Unioni regionali di Basilicata, Liguria e Marche avrebbero inviato una lettera ad Annarosa Racca con la proposta di affrontare congiuntamente e al più presto la questione, sottoponendola alla pronuncia di un arbitro unico di riconosciuta autorevolezza, individuato di comune accordo, per verificare la sussistenza o meno della condizione di ineleggibilità con un arbitraggio espressamente dichiarato non impugnabile. Il Dottor Luciani, nella sua lettera, quindi chiede alla Dottoressa Racca se accetterà questa proposta dei colleghi delle Regioni. «O intendi forzare la mano – dice Luciani – e scegliere comunque la sfida delle urne, esponendo la categoria al rischio di un lacerante contenzioso giudiziario che, indipendentemente dai suoi esiti, oltre ad esporre l’immagine pubblica del nostro sindacato nazionale a un’autentica Waterloo, lo costringerebbe certamente a una fase di commissariamento e di paralisi gestionale?». Il Presidente di Federfarma Umbria invita Annarosa Racca a compiere un passo a lato, per «il bene della farmacia, che viene prima di tutto. Credo fermamente che, – conclude Luciani – in piena coerenza con quello che sei sempre andata sostenendo, la scelta più apprezzabile e meritoria che tu possa compiere sia quella di favorire un vero e proprio ricambio generazionale. Per la causa comune resterai sempre una preziosa risorsa, alla quale sono certo che chi sarà chiamato a guidare il sindacato sarà felice di poter continuare ad attingere. Sarebbe un gesto di grande, straordinaria eleganza – sottolinea Luciani – E tu, cara Annarosa, sei sempre stata una donna elegante».
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