farmacisti francesiNon solo Emilia-Romagna. La categoria dei farmacisti è sul piede di guerra anche appena varcata la frontiera. Basta arrivare in Savoia, regione della Francia che confina con il Piemonte e la Valle d’Aosta, per trovare le croci verdi spente nella giornata di oggi, giovedì 26 gennaio. I professionisti non indosseranno infatti il camice, per protestare contro le condizioni sempre più dure derivanti dalla volontà del governo di ridurre il deficit della Sécurité Sociale, l’equivalente del nostro Servizio sanitario nazionale. Il che sta provocando un assottigliamento dei margini che mette in difficoltà soprattutto le farmacie più piccole. Una situazione denunciata dai farmacisti francesi a più riprese, con tanto di cifre allarmanti: nella nazione europea chiude ormai una farmacia ogni tre giorni in media. “Le preoccupazioni durano ormai da tempo – ha spiegato alla stampa transalpina Marie-Lise Rochaix, farmacista -, soprattutto per i rurali”. Di qui la volontà di mobilitarsi. Il problema è che la categoria non è apparsa unita: da una parte tre sigle – Uspo, Federgy e Udgpo – hanno deciso di lanciare una settimana di sciopero delle guardie (dal 23 al 29 gennaio) e una giornata di mobilitazione nazionale prevista, appunto, per oggi. All’iniziativa alla fine non ha tuttavia aderito l’importante sindacato Fspf (Federazione dei sindacati farmaceutici di Francia), il che conferma la divergenza di vedute che oggi esiste all’interno della categoria. Tra le principali rivendicazioni avanzate da chi ha deciso di scendere in piazza c’è quella di rivedere la remunerazione dei farmacisti, dopo i cali che sono stati registrati negli ultimi anni: pari all‘1,15% tra il 2015 e il 2016, cifra che sale al 3,34% se si considera il periodo 2014-2016. Ma, più in generale, quello che si richiama è la necessità di un maggiore sostegno da parte delle istituzioni, per non vedere la rete delle farmacie rarefarsi. Un problema che la Francia già sperimenta per quanto riguarda i medici: la “desertificazione” di alcune aree rappresenta in queste settimane uno dei principali terreni di scontro per i candidati alle elezioni presidenziali che si terranno nella prossima primavera.

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