La decisione di non approvare alla Camera l’emendamento alla Legge di Bilancio, che prevede l’aumento del fatturato di riferimento delle farmacie rurali che possono godere dell’agevolazione nei confronti del Servizio sanitario, è un fatto gravissimo. Non è pensabile tenere nel limbo una questione di questa importanza , come spiegano il Presidente della FOFI, Senatore Andrea Mandelli, e il Vicepresidente, Senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, “dalla quale non dipendono solo gli interessi di una categoria ma la stessa sopravvivenza del servizio farmaceutico nelle aree del paese più penalizzate dal punto di vista geografico e socioeconomico”. Non è possibile attendere oltre perché la risoluzione del nodo delle farmacie rurali è già stata rinviata troppe volte, “malgrado esista la copertura economica del provvedimento – si tratta di 10 milioni di euro – e malgrado la questione sia già stata oggetto di un Ordine del Giorno del Senato a nostra firma puntualmente accolto. Il valore del ruolo sociosanitario delle farmacie rurali, confermato anche dai tragici fatti del terremoto in Centro Italia, non può essere messo in discussione e la sopravvivenza di questi presidi non può essere fatta dipendere, come è stato improvvidamente sostenuto da qualcuno, dall’evoluzione del quadro politico”. Tutelare le farmacie rurali significa tutelare il diritto alla salute della collettività, concludono, “ed è per questo che siamo determinati a ripresentare l’emendamento al Senato e a sostenerne con determinazione l’approvazione in un clima di maggiore responsabilità politica”.
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