Il problema dei farmacisti che accettano di ricevere via mail o via fax le prescrizioni mediche è stato sollevato di recente dalla trasmissione Le Iene. In quel caso nel mirino erano finiti un farmacista e un medico, dietologo, che prescriveva fluoxetina a scopo dimagrante (il che non è consentito dal 2015). Il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Salerno, Ferdinando Maria de Francesco, qualche mese fa aveva inviato una lettera ai propri iscritti, nella quale forniva una serie di indicazioni proprio in merito alla trasmissione della ricetta direttamente in farmacia, via e-mail, da parte del medico. Essa, infatti, secondo l’organismo «non può ritenersi consentita alla luce di alcuni fondamentali principi del nostro ordinamento farmaceutico».
«Non si era trattato – spiega il dirigente a FarmaciaVirtuale.it – di un richiamo che scelsi di fare in ragione di qualche segnalazione specifica, bensì di un chiarimento. Capita che all’Ordine arrivino dei quesiti, e quando la risposta può interessare numerosi farmacisti, è utile inviare una spiegazione a tutti». In merito ai fatti emersi nel servizio delle Iene, De Francesco spiega che «in questo caso si tratta di prescrizioni private inviate via fax. Un fatto di certo molto grave, laddove ci sia stato un accordo di comodo. D’altra parte, come in tutte le categorie, so bene che anche nel nostro settore a volte c’è chi ci fa fare brutta figura. In tanti anni ho potuto constatare che la stragrande maggioranza dei farmacisti lavora con impegno, dedizione e professionalità: purtroppo però a fare notizia sono le poche mele marce». Più in generale, in tema di innovazione tecnologica, il presidente dell’Ordine di Salerno invita alla prudenza: «La tecnologia nel settore sanitario può essere certamente molto utile. Tuttavia, è necessario salvaguardare il rapporto tra cittadino-paziente e professionista della salute. L’atto della prescrizione da parte del medico arriva alla fine di una visita: allo stesso modo nell’ambito della dispensazione di un medicinale da parte del farmacista si deve mantenere un contatto diretto con il paziente. L’e-commerce può essere utile per determinati tipi di acquisti, ma il farmaco non è un oggetto qualunque».
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