farmacie francesiLa situazione delle farmacie francesi non è rosea. Come riportato ai propri lettori da FarmaciaVirtuale.it, nel solo mese di settembre 28 esercizi hanno deciso di chiudere i battenti, ovvero circa uno al giorno. Il giornale specializzato Le Quotidien du Pharmacien ha ascoltato quattro ex titolari, al fine di comprendere le ragioni di tale dolorosa scelta. «I miei pazienti rimpiangono le mie qualità professionali e di ascolto. Sono valori ai quali non si può dare un prezzo», ha spiegato Nicolas Cacot, che a 54 anni ha gettato la spugna, il 31 ottobre, nel borgo di Cléder – 3.800 abitanti, in Bretagna – dopo undici anni di servizio. Il suo fatturato, che avrebbe dovuto essere di 1,6 milioni di euro secondo le stime basate sulla gestione precedente, non ha superato in realtà gli 1,2 milioni annuali. Il che rendeva sempre più difficile pagare i 2 mila euro al mese di affitto del negozio e gli stipendi delle collaboratrici. Philippe Cramer, invece, ha chiuso la sua farmacia il 25 giugno scorso a Moissy-Cramayel (nel dipartimento Seine et Marne), dopo un calo del 25% del proprio fatturato. «Ero isolato, non avevo un futuro», racconta. Se 20 anni fa un centinaio di pazienti entravano ogni giorno nella sua farmacia, anni dopo non si superava la cinquantina. E nel 2016 si stentava ad arrivare a trenta. Cramer si è così riciclato come collaboratore in un’altra farmacia del comune. Allo stesso modo, Laurence Paquereau racconta di essere felice per il fatto di aver trovato un altro posto di lavoro presso la farmacia di un collega. La sua ha chiuso i battenti dopo 15 anni di servizio a Pecq, nell’Yvelines, in un quartiere popolare che a poco a poco era stato abbandonato da numerosi esercizi commerciali. Nessuno ha voluto rilevare l’esercizio.
Ma anche l’insegna di una farmacia in pieno centro a Lens (Pas de Calais) è stata spenta. Claudine Wargnies ha spiegato che la sede era perfetta, ma che «proprio perché in centro, dopo che sono stati rimossi i tetti agli affitti, il mio proprietario ha voluto quintuplicare la mensilità, con effetto retroattivo. Poi, l’arrivo di una farmacia low cost non lontano dalla mia mi ha dato il colpo di grazia. La mia clientela si è dimezzata».

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