ricetta elettronicaLa Campania si porta in testa alla classifica delle regioni virtuose in cui la ricetta elettronica ha preso piede nel corso degli ultimi mesi. La provincia autonoma di Bolzano si conferma fanalino di coda nell’utilizzo della ricetta elettronica, sicuramente a causa della recente messa in opera, con una copertura del 2,62%, seguita dalla Calabria, che arriva al 26,70%. I dati nazionali, che si riferiscono al mese di luglio 2016, sono stati diramati da Promofarma, società di informatica di Federfarma. Ad aprire la classifica con una copertura che sfiora il 90%, sono la Campania e il Veneto, seguite in leggera discesa da Molise, Sicilia, Trento, Valle d’Aosta, Piemonte e Basilicata. Si attestano tra l’80 e il 70% Lazio, Umbria, Puglia, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Abruzzo e Sardegna, mentre superano di poco il 60% di diffusione la Toscana e il Friuli Venezia Giulia. Chi ha messo l’acceleratore e chi invece procede a rilento, ma si può dire che ormai tutte le regione italiane hanno introdotto la ricetta elettronica, che prevede l’invio telematico delle ricette allo scopo di rendere sincrone tutte le attività di prescrizione da parte del medico e di erogazione da parte della farmacia, arrivando a eliminare progressivamente i supporti cartacei. Il report evidenzia come la media nazionale di utilizzo della ricetta dematerializzata si attesti al 76,91%, con un totale di 45.737,976 ricette classiche cartacee e 35.176,018 elettroniche. Il tema è stato trattato in più occasioni da FarmaciaVirtuale.it, che ha puntato l’attenzione sul ritardo della provincia autonoma di Bolzano, un dato che lascia perplessi, considerando che il Sudtirol rappresenta uno dei territori più avanzati in Italia. Un problema che nei mesi scorsi era stato tamponato con l’introduzione della ricetta verde, come aveva riportato il quotidiano locale Alto Adige: una soluzione provvisoria adottata dall’Azienda sanitaria della provincia di Bolzano per risolvere transitoriamente la carenza di ricettari. La Campania, invece, supe
ra tutti e apre la classifica con una copertura dell’89,55%: nel mese di luglio, la giunta regionale aveva approvato una delibera con la quale si avviava il processo di de materializzazione della ricetta anche per le prestazioni di assistenza specialistica, strumento che consente alla Regione un più attento monitoraggio delle attività dei medici e delle strutture che erogano prestazioni sanitarie. Le ricette rosse potrebbero essere eliminate in tutta Italia entro la fine del 2016, sostituite da un promemoria cartaceo accompagnato da un codice digitale, foglietto che dovrebbe sparire quando il sistema andrà definitivamente a regime. Un traguardo che a breve potrebbe diventare realtà e portare un sostanzioso risparmio alla sanità pubblica.

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