Il deputato del Movimento 5 Stelle Matteo Dall’Osso è tornato a parlare di farmacisti, ed in particolare di Enpaf. In un intervento tenuto nel corso di una conferenza, il parlamentare ha ricordato che «alla Camera la maggioranza ha bocciato, in commissione Lavoro, una mia richiesta che puntava a rendere non più obbligatorio, bensì facoltativo, dunque senza neppure abrogarlo, il fatto che i farmacisti debbano essere forzatamente iscritti ad una fondazione previdenziale che si chiama Enpaf, che costa loro 5 mila euro l’anno. Mi domando per quale motivo ciò accada, visto che i membri di tale categoria già pagano i contributi per andare in pensione. Eppure tutti hanno bocciato la mia richiesta…». «Se mi si chiede come si possano ipotizzare in commissione degli impegni futuri – ha aggiunto il deputato – io rispondo che basterebbe abrogare tutti gli ordini e gli albi professionali, senza distinzioni di sorta. Io sono un ingegnere, anche io faccio parte di un albo, e ciò nonostante sono convinto della necessità di tale misura. Occorre far sì che per tutelare il paziente, nel caso dei farmacisti, o i clienti da parte dei professionisti ci siano associazioni libere. Non è possibile ad esempio che si chieda di pagare un’iscrizione a chi in un dato momento non ha un lavoro. Una persona che è neo laureata dovrebbe al contrario poter beneficiare di un reddito di cittadinanza. Cosa che non è neppure stata messa in discussione al Senato. Ci si chieda perché. Ci si chieda a chi dà fastidio». «Ordini, albi e fondazioni – ha concluso Dall’Osso – sono realtà fondata sui soldi. E non aggiungo altro».
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