fascia cPer motivi che esulano dal tema dell’incontro, l’intervento del deputato del Pd Federico Gelli all’assemblea Federfarma che si è tenuta martedì a Roma era tra i più attesi. Ed effettivamente le parole dell’esponente del partito di governo sono state, forse, tra le più incisive della giornata. A partire dagli ultimi sviluppi della discussione riguardante il Ddl concorrenza: «Il governo sta cambiando passo anche in questo settore – ha spiegato Gelli alla platea del teatro Eliseo – forse abbiamo deluso chi sperava di trasformare un negozio di scarpe in una farmacia ma a nostro parere non serve un’altra sanatoria». Il riferimento, neanche troppo velato, è alla questione delle parafarmacie: «Il decreto Bersani ha creato false aspettative – ha proseguito Gelli rispondendo alle domande del giornalista Andrea Pancani – e tanti professionisti non se lo meritavano, è stato un errore. Ribadisco che il Pd, all’interno del quale c’è stato comunque un confronto con posizioni diverse, è contrario alla sanatoria ma in ogni caso bisogna fare qualcosa. Così come bisogna affrontare la questione della formazione: dalle università attualmente escono troppi farmacisti e in futuro chi vuole fare questo lavoro deve essere in grado di ampliare le proprie capacità, ad esempio in riferimento al tema della prevenzione». In linea con quanto sostenuto poco prima, nella stessa assemblea, dal ministro Lorenzin, anche Gelli ha ribadito la contrarietà alla liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia ‘C’: «La non distribuzione di questi farmaci al di fuori delle farmacia è un elemento di civiltà per il nostro paese. Crediamo che la vendita dei farmaci non possa essere demandata al libero mercato, è una questione troppo delicata per il bene del Sistema sanitario nazionale. E dove la liberalizzazione sfrenata è stata attuata, come nel caso degli Usa, è stata un fallimento. Ripeto: il farmacista non deve essere semplicemente il commerciante del farmaco». Nel corso dell’intervista Federico Gelli si è detto soddisfatto del paletto inserito nella discussione sul Ddl concorrenza riguardante l’ingresso dei capitali nelle proprietà delle farmacie: «Credo che il dibattito sul disegno di legge sia nato male – ha detto il deputato del Pd – a volte non basta una laurea alla Bocconi per parlare di sanità; è una materia molto più complicata e bisogna conoscere alcune dinamiche. Per quanto riguarda la governance, la riforma del titolo V prevede competenze centralizzate per la sanità: le regioni che hanno dimostrato di non saper contenere la spesa verranno affiancate dal governo per porre fine alle disparità di trattamento tra regioni. Le farmacie saranno fondamentali nel processo di deospedalizzazione e del corretto utilizzo dei farmaci».

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