Applausi convinti. L’assemblea di Federfarma ha reagito così all’intervento di Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, intervenuta al teatro Eliseo. «La farmacia dei servizi – ha esordito Lorenzin – è un’opportunità per il governo di infrastrutturare il Sistema sanitario nazionale: basta pensare ai piccoli comuni senza neanche un poliambulatorio, dove la farmacia è un’istituzione di riferimento. La farmacia è un servizio pubblico che esiste già ed è garantito da persone altamente qualificate ma dovete aiutarci a spiegare il ruolo delle farmacie, perché spesso non tutto ciò che viene fatto viene poi comunicato all’esterno». Il ministro della Salute ha sottolineato più volte l’importanza delle farmacie nella sua visione del Sistema sanitario nazionale: «Le farmacie rappresentano uno strumento di prevenzione insieme ai medici. Possono rappresentare un primo approccio a problematiche come obesità, alcol, droghe, malattie sessualmente trasmesse, contraffazione dei farmaci e un presidio fondamentale per la medicina d’iniziativa, come nel caso degli screening. Nel nostro paese non esiste un presidio paragonabile a quello delle farmacie, così capillare e disponibile h24: un servizio che diventerà ancora più importante con l’aumento delle malattie croniche dovute all’invecchiamento della popolazione. Ora dobbiamo costruire insieme la farmacia 3.0, la farmacia del futuro». Inevitabile un passaggio sulla liberalizzazione dei farmaci con ricetta a carico del cittadino: «Credo che quelli di fascia C – ha spiegato Lorenzin – non debbano essere venduti al supermercato. Ma questo fa parte di un ragionamento complessivo, non è per difendere una categoria che pure merita di essere difesa. Si tratta di vedere la sanità come sistema, come le tessere di un domino: se ne viene spostata una, cambiano posizione anche tutte le altre». «I dati della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera – ha aggiunto il ministro – devono essere certificati. Senza dati certi si cade nei contenziosi e soprattutto non si può programmare il futuro».
Dopo l’intervento del ministro Lorenzin, si sono alternati sul palco altri esponenti politici come l’onorevole Federico Gelli (Pd) e Emilia Grazia De Biasi (Pd), presidente della Commissione igiene e sanità del Senato. Anche De Biasi ha affrontato il tema della liberalizzazione dei farmaci di fascia C: «Il problema non è la liberalizzazione – ha detto – ma bisogna ricordarsi che il farmaco non è una saponetta, non può essere venduto nel corner di un supermercato. Ma la questione delle parafarmacie va comunque affrontata: non va fatta una sanatoria ma – ha detto rivolta alla platea – si tratta comunque di farmacisti come voi. Si potrebbe pensare di togliere i farmacisti dalle parafarmacie ma, come ho detto, bisogna ragionarci su».
[Se non vuoi perdere tutte le novità iscriviti gratis alla newsletter di FarmaciaVirtuale.it. Arriva nella tua casella email alle 7 del mattino. Apri questo link]
Non perdere gli aggiornamenti sul mondo della farmacia
Riceverai le novità sui principali fatti di attualità.
Puoi annullare l'iscrizione con un click. Non condivideremo mai il tuo indirizzo email con terzi.