Dopo quella di Casalecchio di Reno, un’altra Casa della salute aprirà presto in Emilia-Romagna. È quella di Modena, che si svilupperà su una superficie di 2.250 metri quadrati su quattro piani, in via Fanti, nell’area Nord della città. L’investimento previsto, informa la Regione, è di 5 milioni e 800 mila euro, necessari per realizzare «uno dei principali punti di riferimento per la salute dei cittadini modenesi». I lavori inizieranno a settembre, una volta completata la progettazione esecutiva, e si concluderanno in diciotto mesi. L’apertura della Casa della Salute è prevista perciò entro l’estate del 2018. «L’avvio delle Case della Salute – afferma il sindaco Gian Carlo Muzzarelli – costituisce uno dei passaggi fondamentali del Piano sedi che insieme all’Azienda sanitaria abbiamo definito per continuare a garantire elevati standard di qualità nell’assistenza ai cittadini. La Casa della Salute valorizzerà anche il legame con il territorio, la comunità locale, il volontariato, l’integrazione delle politiche per la salute, il coinvolgimento degli operatori sociosanitari. Costituisce un modo per facilitare percorsi e rapporti tra i servizi e i cittadini, per restituire alla popolazione una visione unitaria del problema salute, non solo come diritto di ogni cittadino ma anche come interesse della collettività».
«La prima Casa della salute di Modena si connoterà per il suo orientamento alla tutela della donna, del bambino e delle giovani generazioni – spiega il direttore generale della Asl di Modena Massimo Annicchiarico – senza dimenticare i bisogni legati alle cronicità. L’evoluzione socio-demografica della popolazione modenese rende necessario avviare percorsi finalizzati a contribuire al mantenimento di un patrimonio come la salute che riguarda tutta la comunità». Saranno infatti presenti oltre 50 ambulatori nella struttura, fra questi gli studi dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta, ambulatori infermieristici, ambulatori specialistici, oltre alle aree dedicate all’accoglienza, sale riunioni. Al suo interno lavoreranno circa 80 operatori tra medici, specialisti, infermieri, personale amministrativo, ginecologi e ostetriche, dietiste, assistenti sociali e sanitarie. Nel quartiere, che è sede di un Polo Sociale, è già presente un’importante offerta di servizi: 43 studi medici di famiglia, sei pediatri, due centri prelievi, sette punti prenotazione presso le farmacie e due presso gli ipermercati, assieme a 17 ambulatori di specialistica e diagnostica, ambulatori di medicina dello sport, ambulatori vaccinali pediatrici, un centro di salute mentale, cinque strutture residenziali e una semi-residenziale per anziani. Sono inoltre 313 le istituzioni no profit attive nel quartiere attorno alle quali ruotano oltre 5 mila volontari.
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