Ddl Concorrenza farmacie, si introdurrà un tetto alle società di capitale?

Potrebbe essere introdotta una novità non di poco conto nell’ambito del disegno di legge sulla Concorrenza. Secondo quanto spiegato dall’agenzia Il Sole 24 Ore Radiocor Plus, infatti, si potrebbe decidere che le farmacie «potranno essere di proprietà di società di capitali al 100% ma dovrebbe essere imposto un tetto al numero di farmacie che la singola società potrà possedere sul territorio regionale». In altre parole, potrebbe essere introdotto uno dei “paletti” che in più di un’occasione alcuni rappresentanti dei farmacisti avevano domandato nei mesi scorsi.
La notizia di Radiocor è attribuita a «fonti parlamentari», secondo le quali la possibilità sarà valutata dalla commissione Industria del Senato, che sta vagliando il testo di legge prima che questo passi all’Aula. In ogni caso, va detto che per la settimana in corso (l’ultima prima di Pasqua) sono state previste solamente due convocazioni per l’organismo parlamentare. La prima alle 12.30 del 22 marzo e la seconda alle 8.30 del 23 marzo. In generale, perciò, si può affermare che la settimana di lavoro della commissione sarà particolarmente corta. Occorrerà perciò aspettare ancora per avere il via libera prima che il testo sia discusso dal Senato nel suo insieme.
Nel frattempo, però, è stato approvato in commissione Industria al Senato un emendamento, il 48.91, proposto dai senatori D’Ambrosio Lettieri, Mandelli e Perrone. A darne notizia è stato lo stesso parlamentare attraverso il proprio account Facebook: «Approvato in commissione Industria il mio emendamento – ha spiegato -. Il “matrimonio forzato” per le nuove società si riduce da dieci a tre anni. Accolte le mie valutazioni a sostegno della coerenza e dell’equità». Il riferimento è all’articolo 11 comma 7 del decreto legge del 24 gennaio 2012, convertito nella legge 27 dello stesso anno, che stabilisce che ai concorsi per sedi farmaceutiche chi partecipa in forma associata debba mantenere tale configurazione nella titolarità, su base paritaria, per un periodo di dieci anni.