I cittadini italiani possono ormai ritirare in ogni farmacia del Paese i medicinali prescritti dal proprio medico su ricetta elettronica. E dal 1 marzo è stata superata anche una fase di transizione che non consentiva, qualora un paziente volesse acquistare i farmaci al di fuori della propria regione di residenza, l’applicazione dei ticket e delle esenzioni di quest’ultima. Ma la vecchia ricetta rossa, in realtà, non va in pensione. Non per ora, almeno. Il suo utilizzo, infatti, è ancora valido. Proprio al fine di chiarire senza equivoci la questione, è intervenuta Federfarma Genova, che attraverso le parole del suo presidente Carlo Rebecchi, ha voluto in questo modo «tranquillizzare i pazienti in merito alla validità delle ricette mediche a carico del servizio sanitario regionale». È vero infatti che, dal 1 marzo, «la ricetta dematerializzata, caratterizzata da un promemoria bianco, ha completa validità su tutto il territorio nazionale: il paziente, quindi, può ritirare i farmaci in tutte le farmacie italiane pagando l’eventuale ticket in vigore nella propria Regione di provenienza». Ma è altrettanto vero che «nulla cambia per la ricetta rossa, che tuttavia resta valida ed utilizzabile solo all’interno della regione di prescrizione». Insomma, la transizione, in qualche modo, non è ancora terminata. Si tratta in ogni caso di un passo in avanti, che Annarosa Racca, presidente di Federfarma, ha definito «un’ulteriore testimonianza del grande impegno che è stato profuso dalle farmacie al fine di favorire l’attuazione del processo di informatizzazione in atto nel Paese, con l’obiettivo sia di semplificare la vita al cittadino, sia di aiutare lo Stato nella razionalizzazione delle risorse». Su questo punto, però, non tutti sembrano essere dello stesso avviso: parlando al quotidiano La Repubblica, Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici di Bari ha spiegato che sebbene l’adesione tra i medici prescrittori sia superiore all’80%, «i vantaggi non sono tantissimi per l’utenza finale. I cittadini continuano ad andare in farmacia con la ricetta: un promemoria stampato in bianco e nero con i codici della prescrizione, perché non c’è ancora una possibilità elettronica di rilevare direttamente la ricetta. Bisogna, insomma, che qualcuno presenti ancora materialmente il codice, visto che il farmacista non può scaricarlo in alcun modo attraverso la rete».
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