“Milleproroghe”, ok dal Senato: nuovo sistema remunerazione farmacie slitta al 2017

Il Senato ha approvato, il 24 febbraio 2016, il disegno di legge che prevede la conversione in legge del decreto cosiddetto “Milleproroghe”, con 155 voti favorevoli e 122 contrari. Si tratta dello stesso testo che era stato approvato dalla Camera e che, in entrambi i rami del Parlamento, è stato “blindato” dal governo, che ha deciso di porre la fiducia sul provvedimento (il che significa che in caso di voto contrario, il governo sarebbe caduto).
Per i farmacisti si tratta di una notizia non indifferente, perché all’interno del Milleproroghe è presente anche l’ennesimo rinvio riguardante i termini per la riforma del sistema di remunerazione delle farmacie e dei grossisti. Come ricordato ai propri lettori da FarmaciaVirtuale.it, infatti, è ormai da quattro anni (dal 2012 per la previsione) che il governo – all’epoca presieduto da Mario Monti – ha previsto nell’ambito delle discipline relative alla cosiddetta spending review, lo studio e la successiva introduzione di nuove modalità nel sistema di remunerazione della distribuzione farmaceutica. Una riforma che avrebbe dovuto essere approvata, nelle intenzioni dell’esecutivo, entro la fine dello stesso anno di approvazione. Invece, l’introduzione del nuovo sistema è stata ritardata di anno in anno, fino al decreto Milleproroghe che era stato approvato nel marzo del 2015, nel quale veniva indicato un nuovo termine (al 1 gennaio 2016) per la sua approvazione. Quest’ultima, come noto, non è però avvenuta, e nel Ddl approvato al Senato si fa ora riferimento al 1 gennaio 2017.
Secondo quanto spiegato alla fine del 2015 da Federfarma, la nuova proroga dei termini è tuttavia utile per concedere al comparto «come auspicato dalla nostra associazione, un ulteriore anno di tempo per individuare un possibile accordo con le altre componenti del settore e dare in questo modo attuazione a quanto previsto dall’articolo 15, comma 2, del decreto legge numero 95 del 2012».