farmacie regno unitoI tagli che si prospettano nel Regno Unito al National Health Service, l’equivalente del nostro Servizio sanitario nazionale, potrebbero costringere tra mille e 3 mila farmacie a chiudere i battenti, su un totale di circa 12 mila presenti sul territorio britannico. A spiegarlo è il magazine specializzato francese “Le Quotidien du Pharmacien”, che spiega come l’obiettivo del governo di Londra sia di risparmiare circa 22 miliardi di sterline, ovvero 33 miliardi di euro, attraverso la riforma del sistema sanitario.
Quest’ultima dovrebbe essere votata dal parlamento nel prossimo mese di ottobre, e potrebbe prevedere un taglio pari al 6% per quanto riguarda il budget stanziato per i servizi farmaceutici erogati dalle farmacie (il che equivarrebbe ad un calo pari a 2,63 miliardi di sterline, ovvero 3,37 miliardi di euro. Ma non è tutto: i farmacisti inglesi rischiano anche di perdere la sovvenzione annuale di 25 mila sterline (32 mila euro) che viene riconosciuta a tutti coloro che contabilizzano più di 2.500 prescrizioni al mese (ciò consentirebbe al NHS di risparmiare altri 346 milioni di euro).
Di qui i rischi per la categoria, che sono stati valutati in modo allarmante dalla Royal Pharmaceutical Society, secondo la quale ad essere minacciati sono soprattutto i farmacisti indipendenti. Non basteranno, evidentemente, le misure compensatorie immaginate dall’esecutivo londinese, che punta ad aumentare i servizi offerti in farmacia, attraverso un nuovo approccio capace di integrarle maggiormente nel sistema sanitario nazionale. Né saranno sufficienti i 26 milioni di euro che verranno stanziati ogni anno per finanziare dei posti per farmacisti clinici, che potrebbero lavorare all’interno di studi di medici generalisti, case di riposo o altre strutture.
Come riportato da FarmaciaVirtuale.it, i farmacisti britannici si sono mobilitati contro la riforma, lanciando anche una petizione online, nella quale si chiede al governo di tornare sui propri passi e di non adottare i tagli. L’iniziativa ha già raccolto più di 40 mila firme: se si riuscirà a raggiungere quota 100 mila la questione sarà discussa in Parlamento.

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