Ddl Concorrenza, società di capitali: preoccupati anche medici e odontoiatri

La questione delle società di capitale non riguarda unicamente le farmacie. Nell’ambito delle discussioni sul Ddl sulla Concorrenza attualmente al vaglio del Senato, anche medici e odontoiatri si sono schierati a favore di una serie di emendamenti bipartisan che, come riferito dall’agenzia Askanews, «vogliono che il capitale sociale delle aziende odontoiatriche sia posseduto per due terzi proprio da medici e odontoiatri».
A spiegarlo sono stati Andrea Senna, presidente della Commissione Albo Odontoiatri dell’Ordine dei medici di Milano, e Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine milanese. I due hanno firmato una lettera aperta indirizzata ai presidenti di entrambi i rami del Parlamento, nella quale si chiede di approvare gli emendamenti in via definitiva: «Sancire, con una legge dello Stato, che la sfera della salute è un ambito che deve essere garantito, e che non può essere oggetto prevalente di affari da parte di operatori di mercato che decidano di investire in questo potenziale business, rappresenta una conquista di civiltà ed anzi, auspichiamo che un’identica misura sia presa per le società operanti in tutto il mondo medico».
«Un soggetto economico non medico – proseguono Senna e Rossi nella lettera – è portato a investire il suo denaro soprattutto per un tornaconto finanziario e ha spesso come ottica privilegiata quella di “vendere una terapia” piuttosto che quella di “prendersi cura del paziente”. Inoltre un odontoiatra inizia la propria attività facendo un progetto della propria vita lavorativa; gli operatori di mercato non medici, aprendo le catene dentali come investimento, possono venderle o chiuderle in qualsiasi momento se non rendono più a sufficienza o se trovano un’opportunità di investimento economico migliore». Argomenti che hanno attraversato in modo pressoché identico il settore della farmacia: numerosi farmacisti si sono infatti dichiarati preoccupati rispetto alla possibilità che troppi esercizi finiscano in futuro nelle mani di catene simili a quelle presenti in altre realtà europee.