I senatori Andrea Mandelli e Luigi D’Ambrosio Lettieri hanno presentato due interrogazioni, assieme ad altri parlamentari, al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.
In particolare, nella prima (atto di sindacato ispettivo numero 4-05096) si spiega che i partecipanti ai concorsi straordinari hanno facoltà di presentarsi anche in due regioni o province autonome, sia in forma singola che associata. E si ricorda che per quest’ultima il punteggio è determinato sommando i titoli di ciascun concorrente. «Con una nota di novembre 2012 – spiegano i senatori – il ministero ha precisato che i vincitori in forma associata possono costituire una società che rileva unicamente ai fini della gestione e non anche della titolarità, che resta invece congiuntamente in capo ai soci. Tale impostazione crea una dissociazione tra titolarità e gestione della farmacia non espressamente prevista dalla legge».
Viene rilevato poi che le la Toscana «ha assegnato le sedi ai candidati in forma associata delegando l’autorizzazione ai comuni, che potrebbero dunque comportarsi in modo diversificato sul territorio». Mente l’Emilia-Romagna ha «stabilito che l’autorizzazione verrà rilasciata “unica pro indiviso” con divieto di cumulo di due o più autorizzazioni in capo ad una sola persona. Non si può escludere che, visto che la norma non lo impedisce, alcuni farmacisti abbiano partecipato in forma associata in due regioni o province autonome», e a seconda degli orientamenti che seguiranno gli enti locali, i vincitori «potrebbero non acquisire la titolarità, perché l’assegnazione di una seconda potrebbe far decadere una prima». Per questo si chiede al ministero di rendere «omogenea» l’applicazione della norma sul territorio nazionale.
Nella seconda interrogazione (numero 4-05095), i senatori si sono invece concentrati sulle possibili conseguenze derivanti dall’applicazione della sentenza 5667 del Consiglio di Stato, che ha introdotto una maggiorazione dl punteggio assegnato alle farmacie rurali (di cui FarmaciaVirtuale.it ha parlato diffusamente). Il problema, riferiscono, è che a quanto pare il sistema informatico «non avrebbe permesso ad alcuni farmacisti con più di cinque anni di anzianità in farmacie rurali di aggiungere ulteriori titoli una volta raggiunto il punteggio massimo complessivo. Tale mancato riconoscimento dovrebbe aver favorito coloro che hanno una minore anzianità di servizio». Si è chiesto dunque al ministero se sia a conoscenza del problema e quali provvedimenti intenda applicare.
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