federfarma modenaFederfarma Modena ha aderito alla campagna intitolata “La Farmacia che vogliamo” lanciata dalla divisione bolognese dell’associazione di categoria. L’iniziativa, utilizzando le parole della presidente Silvana Casale, è nata per «rispondere agli attacchi della grande distribuzione che propone il farmaco come prodotto commerciale e tralascia di ricordare la primaria funzione sociosanitaria della farmacia».
Per questo, si è deciso di puntare sulle immagini di una farmacia rurale, aperta in una zona di montagna, e su quella di un esercizio presente in un centro cittadino, entrambe catturate in tarda serata. Affiancati alle fotografie, sono stati apposti alcuni slogan: «La farmacia in montagna – spiega Federfarma Modena – è stata scelta per rappresentare un servizio diffuso, capillare, pensato in funzione dell’utilità sociale e non solo a vantaggio dell’operatore economico. La farmacia in città perché è l’emblema di un servizio sempre disponibile, con una frase che spiega che la farmacia non ha orari, è ovunque ed è vicina a casa».
La campagna, prosegue l’associazione, «avrà diffusione all’interno e al di fuori delle farmacie e punta a ribadire ai cittadini e alle istituzioni che il modello di servizio e di distribuzione del farmaco in Italia è di primaria qualità, con una tipologia di offerta che è stata pensata in primis per dare risposta alle esigenze di accesso alla salute dei cittadini». Secondo la presidente Casale, in questo modo viene raccontata «un’organizzazione che è stata costruita negli anni in funzione del cittadino: è nel rispetto di questo modello che si trovano ad esempio farmacie aperte la notte, grazie ai turni attraverso i quali le strutture si organizzano, o presenti in zone rurali e di montagna, nonostante il bacino di utenza sia spesso limitato. Si tratta chiaramente anche di una risposta agli attacchi arrivati dalla Gdo: il messaggio che passa dalle grandi catene è fuorviante e racconta una realtà che ha poco di vero. Propone il farmaco come un prodotto commerciale di largo consumo e quindi punta tutta la sua retorica sul tema della supposta convenienza economica per il cittadino. Evita però di parlare della farmacia come di un servizio socio-sanitario che deve dare complessivamente al profitto un carattere più marginale. Ciò perché esso, integrato con il Ssn, eroga oltre ai farmaci anche servizi quali il CUP, e sostiene campagne di sensibilizzazione e cultura alla salute. È in questa ottica che la farmacia oggi riesce a rappresentare un luogo dove è possibile coniugare professionalità e rapidità, prossimità ed efficienza. In sintesi, salute ed economicità».

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