farmacie in belgioMentre in Italia è ancora vivo il dibattito sulla possibilità di liberalizzare la vendita dei farmaci di fascia C, consentendone la fornitura anche nelle parafarmacie, in Belgio cresce il malumore tra i titolari di farmacie per il proliferare della catena Medi-Market, che sta aprendo numerosi grandi esercizi parafarmaceutici in alcune città del Paese. A riferirlo è il quotidiano belga Dhnet.be, che spiega come il gruppo sia già presente nelle città di Gosselies e Rocourt (dove ha aperto lo scorso anno), e in quelle di Waterloo e Evere (che si trovano a pochi chilometri di distanza dalla capitale Bruxelles). Mentre, entro qualche mese, sbarcherà anche a Gand e ad Anversa: «In ciascuno di tali punti vendita – spiega il giornale – vengono offerti migliaia di prodotti a prezzi estremamente bassi: un sogno per i clienti, ma non per le farmacie tradizionali».
Queste ultime, infatti, ritengono che l’espansione del gruppo Medi-Market possa rappresentare una vera e propria minaccia: «Non è facile lottare contro questo colosso che propone una simile politica dei prezzi». «Tutte gli esercizi presenti nei dintorni di queste parafarmacie, chi in misura maggiore, chi in misura minore, registrano delle perdite. Medi-Market rappresenta un problema», denuncia un titolare della città di Gosselies, in diretta concorrenza con una parafarmacia della catena, che pratica politiche giudicate «aggressive» in termini di sconti alla clientela.
«Proponendo dei prezzi più elevati, i professionisti della nostra categoria passano per ladri, o per persone che vogliono riempirsi unicamente le tasche. Questo non è vero: i negozi di Medi-Market propongono dei prezzi più bassi perché beneficiano di sconti importanti legati ai grossi ordinativi che effettuano, il che rappresenta un elemento attrattivo per i fabbricanti», aggiunge Luc Discry, farmacista nella città di Rocourt. Secondo Alain Chaspierre, segretario generale dell’Associazione belga dei Farmacisti (ABP), «la salute non dovrebbe essere considerata come un commercio, e il farmaco non dovrebbe essere considerato come una merce».

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