Elaborare idee condivise con gli operatori del settore, chiarire i punti critici della gara per la distribuzione dell’ossigeno liquido, adeguare il sistema informatico della sanità campana: sono questi i punti-cardine dell’appello rivolto lunedì 13 luglio da Federfarma Campania al neo-governatore Vincenzo De Luca.
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«Spesso – esordisce, tramite una nota, il presidente Michele Di Iorio – da parte dei vertici regionali viene a mancare il confronto con la categoria, o le categorie, interessate: si punta ad un risparmio che di fatto non si ottiene, oppure si fanno delle forzature di legge». Di Iorio cita il decreto 56 sull’appropriatezza prescrittiva, emanato a fine giugno e subito al centro di un vespaio di polemiche. Il decreto nasce per privilegiare i farmaci a brevetto scaduto, meno costosi, ma secondo il comunicato si tratta di un risparmio «praticamente insignificante, e di fatto annullato da una gestione amministrativa complessa», che prevede di allegare alla ricetta numerosi documenti, incluso il piano terapeutico del paziente. Per ora la sua attuazione è sospesa e Gennaro Caiffa, presidente provinciale dello Snami, ha presentato un esposto al Garante della Privacy, ritenendolo lesivo per il paziente.
Federfarma Campania punta il dito anche sulla gara d’appalto per la distribuzione dell’ossigeno liquido, che dal 1 luglio prevede che i pazienti non si rivolgano più alle farmacie ma lo ricevano direttamente a casa dalle ditte vincitrici. Una situazione che secondo la Federazione viola la legge, che dispone che i farmaci di fascia A vengano somministrati solo dai farmacisti. E consente notevoli disparità di prezzo, che l’hanno spinta a presentare un esposto al presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone e al presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato Giovanni Pitruzzella, informando anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
È definita «paradossale», inoltre, la situazione della Distribuzione per Conto, in cui il paziente ritira in farmacia medicinali (spesso costosi) acquistati direttamente dalle ASL. Ad oggi però, si legge nella nota, non esiste una piattaforma informatica unica a livello regionale. Il che significa che ogni ASL è slegata dalle altre e non può sapere se un farmaco mancante sia disponibile a pochi chilometri di distanza, con uno spreco stimato in almeno 30 milioni di euro l’anno. «Per non investire, una tantum, poche centinaia di migliaia euro per adeguare il sistema informatico, si bruciano decine di milioni di euro ogni anno», denuncia Di Iorio. Un problema, quello della mancanza di coordinamento, che coinvolge anche il sistema di prenotazione di prestazioni ospedaliere attraverso le farmacie, che ancora non può contare su una piattaforma web unitaria. Tutti aspetti sui quali il governatore De Luca è invitato a intervenire subito, per archiviare le inefficienze e puntare all’eccellenza.
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