Che ne sarà dei vertici della Federazione degli ordini dei farmacisti? La domanda pende da fine ottobre, dal 21 più precisamente, quando l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) presieduta da Raffaele Cantone ha adottato una delibera che prevede l’estensione anche agli ordini professionali delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione e di compatibilità degli incarichi. Inizialmente l’Anac ha dato tempo fino al 21 novembre per adeguarsi alla decisione, termine prorogato con un successivo provvedimento alla fine del 2014: a partire dall’1 gennaio del nuovo anno saranno avviate le attività di controllo. Il casus belli della cumulabilità delle cariche negli Ordini, come già raccontato da FarmaciaVirtuale (per approfondimenti si veda questo articolo) è stato sollevato in particolare dal Movimento 5 Stelle, che ha segnalato in specifico la situazione di quattro senatori: Andrea Mandelli (Fi-Pdl), presidente di Fofi, che avrebbe 17 cariche; Luigi D’Ambrosio Lettieri (Fi-Pdl),vicepresidente Fofi e presidente dell’Ordine dei farmacisti di Bari e Barletta-Andria-Trani, 13 cariche; Amedeo Bianco (Pd), presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri, 7 cariche; Annalisa Silvestro (Pd), presidente della Federazione nazionale collegi infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia, 3 cariche. Il capogruppo al Senato dei 5 Stelle, Alberto Airola, ha anche scritto una lettera al presidente di Palazzo Madama Pietro Grasso affinché, come scritto in un post sul blog di Beppe Grillo, «questi quattro dell’Ave Maria, in evidente conflitto di interessi, lascino almeno una delle due cariche che indebitamente ricoprono. Ci tengono a fare i presidenti (o vice) degli ordini professionali cui appartengono? Lascino allora quello da senatore». «Controllano 850.000 iscritti – si legge ancora nel post – e 16 miliardi di euro di patrimonio e non hanno alcuna intenzione di alzarsi. In totale questi signori siedono su scranni importanti da ben 45 anni». Mentre Fofi, subito dopo la prima delibera dell’Anac, ha emesso una circolare all’indirizzo di tutti gli ordini in cui si informava delle nuove disposizioni e che le «questioni interpretative sono allo studio della Federazione», i senatori azzurri ai vertici di Fofi, Mandelli e D’Ambrosio Lettieri, hanno presentato un emendamento che se approvato potrebbe risolvere il problema alla radice. Nel documento Mandelli e D’Ambrosio Lettieri affermano che gli ordini professionali e le loro federazioni sono enti pubblici non economici a carattere associativo dato che sono «finanziati esclusivamente con i contributi degli iscritti, determinano la propria organizzazione con appositi regolamenti, agli stessi non si applicano le restrizioni in materia di rapporti di lavoro e sono soggetti esclusivamente alla vigilanza del ministro competente». Se passasse la linea dell’emendamento, Fofi potrebbe essere esentata dall’applicazione delle disposizioni in materia di compatibilità e cumulabilità delle cariche, ma in caso contrario non solo verrebbero messi in discussione i vertici, ma gli ordini dovranno anche rispettare una serie di misure quali la predisposizione di un Piano triennale di prevenzione della corruzione, di un Piano triennale di trasparenza e di un Codice di comportamento; osservare una serie di obblighi di pubblicazione dei dati sui propri organi e dipendenti; rendere noti i bandi di concorso e gli incarichi conferiti, nonché i vantaggi economici concessi a persone fisiche ed enti pubblici e privati.
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