rapine farmaciaDopo il caso avvenuto a fine novembre che ha coinvolto Giuseppina Jacona, la farmacista siciliana barbaramente uccisa nel corso di un tentativo di rapina nella farmacia di cui era titolare, è sempre più forte la preoccupazione tra i colleghi per la frequenza di questi crimini. La farmacia pare essere diventata «un bancomat della microcriminalità», come ha affermato in un resoconto a Palazzo Madama il senatore e presidente di Fofi Andrea Mandelli, firmatario insieme al collega Luigi D’Ambrosio Lettieri di un’interrogazione al ministro dell’Interno per sapere quali iniziative urgenti si intenda adottare per arginare la situazione. Dal Rapporto intersettoriale sulla criminalità predatoria stilato dall’Ossif, l’osservatorio sulla sicurezza dell’Abi, Associazione bancaria italiana, risulta infatti che nel 2012 ci sono state più di 3 rapine al giorno a danno dei farmacisti, 1143 in totale, praticamente stabili rispetto all’anno precedente, quando era state 1142.

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La Regione più in sofferenza è la Lombardia, sia sul fronte delle rapine in banca che in farmacia; queste ultime, seppur in calo rispetto all’anno prima, sono state 354. Seguono il Lazio con 193 rapine, il Piemonte con 126, la Sicilia con 122, tutte e tre con trend in crescita, e la Campania. Si sono salvate solo la Valle d’Aosta, il Molise, il Trentino e la Basilicata, che non ne hanno registrate. Guardando invece all’indice di rischio, cioè il numero di rapine ogni 100 farmacie, rispetto alla media nazionale di 6,4 sono cinque le Regioni che hanno registrato un valore sopra la media. Il primato negativo spetta al Lazio, con 13,1 rapine ogni 100 farmacie, seguito da Lombardia (12,6), Sicilia (8,5), Piemonte (8,2) e Campania (6,6). A livello provinciale, invece, è Milano la più colpita, come già nel 2011, con 262 episodi, davanti a Roma (184), Torino (120, +46% rispetto al 2011), Napoli (92) e Palermo (62, +48%). Milano è anche la Provincia col più alto indice di rischio, ben 31,3 rapine ogni 100 farmacie, cinque volte la media nazionale, e il Comune col maggior numero di rapine, 107 episodi, sebbene in calo rispetto all’anno precedente. Nel capoluogo meneghino pare esserci anche un orario “di preferenza” per gli eventi criminosi a danno delle croci verdi: la maggior parte è infatti avvenuta tra le 18 e le 20; in una logica criminale, il momento “migliore” sembra essere a fine giornata, quando c’è l’incasso quotidiano e ovviamente anche maggiore stanchezza nel personale di farmacia. I malviventi hanno agito quasi sempre, in 3 casi su 4, a volto coperto e per lo più a mano armata; un dato certo poco incoraggiante per i colleghi milanesi.

Rapine farmacia, i consigli per prevenire

Alcuni sistemi per cercare di limitare i rischi connessi alle rapine però esistono: l’uso di un sistema di videosorveglianza e il corretto posizionamento delle telecamere, in modo da poter poi effettuare dei riconoscimenti dei volti degli assalitori; tenere in cassa una quantità ridotta di contante, anche solo frazionando il denaro in più punti, perché minore è il bottino più diventa sconveniente per i criminali assumersi il rischio di una rapina. E poi lasciare sempre almeno una vetrina libera da espositori, cartelli e altri ingombri che impediscano ai passanti di vedere all’interno della farmacia e, alla bisogna, di dare tempestivamente l’allarme. O ancora, nel caso malaugurato che la rapina avvenga, non spostare quanto toccato dal rapinatore per non inquinare le prove.

Nel 2010 Federfarma ha sottoscritto col ministero dell’Interno un protocollo per la realizzazione su tutto il territorio nazionale di un sistema di videoallarme collegato alle forze dell’ordine, attivabile dal farmacista in caso di rapina tramite un telecomando che azionerebbe l’invio delle immagini in tempo reale. In seguito a tale protocollo sono stati siglati 15 accordi provinciali di implementazione; per sburocratizzare le procedure il ministero del Lavoro ha recentemente emanato una circolare di semplificazione, e l’auspicio è che ciò possa dare un impulso concreto all’avvio di progetti per la messa in sicurezza delle farmacie.

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