Molti farmacisti constateranno che la ricetta elettronica in farmacia è una realtà sempre più vicina, la macchina organizzativa, seppur a passo di lumaca, si sta mettendo in moto. Decine gli incontri in Ordini ed Associazioni organizzati da software house farmacia per illustrare quanto c’è da sapere in fatto di procedura operativa sulla nuova ricetta telematica.
Per contribuire allo sviluppo dei contenuti su questa innovazione, FarmaciaVirtuale.it ha interpellato Marco Deserti, informatico di professione e consulente IT per Federfarma Caserta.
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Marco come sta andando il progetto ricetta elettronica in Italia?
Il progetto ricetta elettronica è alla partenza: ad oggi è attiva in Valle d’Aosta, in parte in Basilicata ed in Sicilia. Il miglior risultato si è ottenuto in Sicilia, quest’ultima infatti utilizzando il Sistema di Accoglienza Centrale, sebbene con vari problemi in partenza, ha avuto un’accelerazione che ha visto i farmacisti spedire oltre 1.000.000 di ricette in formato elettronico. Altre Regioni italiane stanno valutando l’attivazione di Sistemi di Accoglienza Regionale.
Che differenza c’e’ tra Sistema di Accoglienza Centrale (SAC) e Sistema Accoglienza Regionale (SAR)?
Nel momento in cui una ricetta elettronica viene prescritta dal medico si interroga un Sistema di Accoglienza Centrale (SAC), di Sogei, il quale rilascia un codice, NRE, molto simile per composizione al doppio barcode della ricetta rossa, e lo inoltra al medico che stampa il promemoria di ricetta elettronica. Il paziente si reca in farmacia con il promemoria, il farmacista legge il NRE – numero ricetta elettronica – dal software gestionale farmacia, inserisce il codice fiscale ed ottiene la prescrizione a video.
L’utilizzo di un SAR, Sistema di Accoglienza Regionale, un sistema di server regionali, inserisce nel percorso citato un intermediario informatico. Il medico interroga il SAR, utilizzando eventualmente procedure di autenticazione aggiuntive, come smart card, altre password, a seconda della Regione. Il SAR interroga il SAC per ottenere l’NRE. Si ha in pratica un passaggio in più.
Le procedure legate all’utilizzo del SAR potrebbero non essere uniformate e standardizzate in quanto sviluppate in base ai regolamenti regionali. In pratica la catena si allunga.
Con il SAR le Aziende Sanitarie Locali hanno il vantaggio di un monitoraggio del flusso sanitario in tempo reale senza dover aspettare un ritorno da parte di Sogei.
Potrebbero esservi delle problematiche con l’implementazione della ricetta elettronica?
Una constatazione doverosa è che è indiscutibile che il sistema sia in fase di avviamento, e inevitabilmente ciò causi delle criticità. Ci sono vari problemi che possono presentarsi tanto di carattere generale, quanto più particolare.
Esempi generali possono essere tariffazione e gestione bollini. Nella maggioranza dei casi le ASL hanno chiesto alle farmacie di consegnare i rapportini ritirati con le fustelle attaccate come fossero ricette rosse. In Lombardia, tuttavia, si è scelta la strada di fogli con bollini incollati, come fossero un album di figurine, generando potenziali difficoltà, per il farmacista, nel risalire a quale prodotto sia stato spedito con una specifica ricetta elettronica. Il rapportino stesso può costituire problema. La disciplina tecnica prevederebbe il mantenimento delle stesse identiche proporzioni e posizioni dell’attuale ricetta rossa. Questa direttiva non sempre è stata rispettata dai software dei medici e laddove si sia resa necessaria l’acquisizione via scanner lascio immaginare le conseguenze.
Abbiamo poi casi più particolari – estremi ma possibili – come le spedizioni asincrone. Supponiamo che una zona, per maltempo o altro, resti tagliata fuori dai collegamenti di rete, o che vi siano problemi ai server SOGEI, come recentemente accaduto. La farmacia, quindi, deve spedire la ricetta utilizzando SOLO il rapportino cartaceo, per poi procedere con la chiusura effettiva al ripristino delle linee. Se il paziente, per assurdo, fotocopiasse il rapportino potrebbe spedirlo una seconda volta nella farmacia vicina. All’atto della chiusura reale online, in totale buona fede, entrambe le farmacie terminerebbero la procedura sul sistema e la più lenta si vedrebbe negare la chiusura. Come in tutte le fasi transitorie, difficoltà ed imprevisti possono presentarsi. Sinora mi informano che Sogei è sempre stata attenta, rapida e disponibile nel trovare soluzioni.
La possibilità di controllare meglio il sistema, consentirà una riduzione del numero di farmaci esitati, ottenendo un risparmio?
La ricetta elettronica per sua struttura introduce controlli ulteriori, al di là della correttezza formale. Non essendo più prescritta a mano, teoricamente, il medico non avrà più la possibilità di fare errori, di contro il farmacista non avrà la possibilità di sbagliare l’erogazione di farmaci. La prescrizione elettronica gestita telematicamente non darà la possibilità di erogare farmaci differenti da quelli prescritti.
L’innovazione vera e propria è un controllo sulla targatura. Non solo si acquisisce il barcode del codice ministeriale, ma il codice univoco della scatola di farmaco, che racconta la storia della vita del medicinale. In teoria vi dovrebbe essere un controllo rafforzato sulla correttezza della spedizione del farmaco.
La ricetta elettronica faciliterà la vita ai farmacisti?
Questa è una risposta che non posso dare. Nonostante abbia da anni conoscenza del settore informatico applicato alla farmacia, mi rendo conto che certe valutazioni si possono fare solo a regime, ovvero nel momento in cui le procedure vengono assorbite dai farmacisti e vengono utilizzate quotidianamente. Un esempio è la WebDPC, in fase di avvio ha dato certamente qualche complessità, ma a regime è un sistema abbastanza semplice. L’informatica è un mezzo per poter svolgere il proprio lavoro. Molti farmacisti sono spaventati ma la ricetta elettronica non deve essere vista di traverso. E’ possibile che domani tutti ne possano trarre dei benefici.
Aggiornamento del 4 dicembre 2013
Provincia autonoma di Trento
Il 3 dicembre 2013 è ufficialmente partita anche la Provincia autonoma di Trento, dopo alcuni mesi di test approfonditi. I medici, nel primo giorno di partenza, hanno prescritto 1.200 ricette in formato elettronico ed i farmacisti ne hanno evase 300. Particolarità unica in Italia è che a Trento il medico può facoltativamente evitare di stampare il promemoria. Il paziente si reca in farmacia con la sola tessera sanitaria ed il farmacista interroga il SAR esclusivamente utilizzando il codice fiscale paziente. È autorizzato quindi – previo consenso privacy del paziente – a consultare tutte le prescrizioni attive del paziente ed a erogarle in funzione delle richieste del paziente stesso. Il paziente, tramite il gestionale del medico o il gestionale del farmacista, ha la possibilità di dare il consenso al trattamento dei dati per la privacy. Tale modalità di erogazione del servizio è estremamente semplice sia per il paziente che per il farmacista.
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