sifapLa Società Italiana Farmacisti Preparatori (Sifap) – associazione culturale nata nel 1993 con lo scopo di aggregare i farmacisti preparatori e favorirne l’aggiornamento scientifico, tecnico e normativo per sostenere la preparazione galenica – ha annunciato la decisione di opporre un ricorso in sede amministrativa contro due decreti ministeriali che sono stati approvati nel corso dell’estate del 2015. Si tratta infatti di due provvedimenti che, secondo l’organizzazione, rappresentano un elemento di ingiusta sperequazione tra i farmaci industriali e quelli preparati in farmacia.
«Non si può mettere in dubbio – spiega la Sifap in un comunicato pubblicato sul proprio sito internet – che la nostra associazione sia sempre intervenuta nelle sedi competenti al fine di difendere e tutelare l’immagine del farmacista preparatore quando provvedimenti ministeriali lo hanno discriminato nei confronti dell’industria farmaceutica. Come noto, a seguito dell’entrata in vigore del decreto ministeriale del 27 luglio 2015 e di un altro provvedimento della medesima natura, del 4 agosto 2015, si è generata un’evidente disparità nella dispensazione dei medicinali industriali rispetto ai preparati allestiti in farmacia». In particolare, nella nota si specifica che i primi «possano continuare ad essere prescritti senza alcun divieto di associazione tra loro e senza alcun limite e/o restrizione al loro utilizzo».
È per questa ragione che la Società Italiana Farmacisti Preparatori ha deciso di rivolgersi alla giustizia amministrativa, ritenendo «illegittima» la decisione assunta dalla Pubblica Amministrazione. Nella nota, la Sifap aggiunge un ringraziamento «a tutti coloro che hanno sostenuto quest’iniziativa a tutela dell’immagine professionale del farmacista preparatore».

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