Come riferito ai propri lettori da FarmaciaVirtuale.it, sono 13 i farmacisti candidati alle elezioni (politiche e regionali) che si terranno il 4 marzo 2018. Tra di loro figura il presidente della Fofi Andrea Mandelli, attualmente senatore, che si presenterà nel collegio Uninominale LOMBARDIA 1 – 05 (Monza) e che sarà al contempo capolista nel collegio Plurinominale omonimo (Seregno, Monza e Gorgonzola). Abbiamo chiesto al parlamentare di illustrare il proprio impegno per la categoria dei farmacisti: «La prossima legislatura – ha spiegato – sarà cruciale per assicurare un futuro al Servizio sanitario nazionale, che è un bene prezioso anche dal punto di vista della coesione sociale del paese. Nel programma di Forza Italia si prefigura una riforma nella quale avranno un ruolo centrale sia il farmacista sia la farmacia di comunità. Credo infatti che il nodo centrale sia la creazione di una rete territoriale capace di rispondere ai bisogni primari, ma anche di prendere in carico il paziente affetto da malattie croniche, facendo perno sul medico di medicina generale, la farmacia dei servizi con i suoi professionisti e le altre figure e strutture territoriali». Secondo Mandelli si tratta di «una necessità ulteriormente stressata dalle previsioni di un calo importante del numero dei medici sul territorio e negli ospedali: 45.000 in meno dei prossimi 5 anni. Solo così si potrà restituire all’ospedale il suo ruolo naturale: la gestione delle acuzie, l’urgenza-emergenza, la chirurgia maggiore, tagliando così le liste di attesa e i costi. E solo così il sistema è sostenibile e si può pensare di affrontare la pressione combinata di invecchiamento della popolazione e innovazione farmacologica e tecnologica. Mettere a sistema il servizio farmaceutico, inoltre, permetterà finalmente una politica attiva di prevenzione primaria e secondaria, attraverso, per esempio, le prestazioni a supporto dell’aderenza terapeutica sperimentate dalla Fofi». Il senatore sottolinea infine il fatto che l’obiettivo «è ambizioso per la professione. Occorrerà investire sulla formazione, ma anche sull’aggregazione dei professionisti, visto che ci troveremo a operare nello scenario disegnato dalla Legge sulla concorrenza. Ma è un obiettivo importante per tutte le professioni sanitarie, in questi anni mortificate su tutti i fronti, a cominciare dal blocco del turnover nel SSN, dal mancato rinnovo delle Convenzioni, dal peso crescente della burocrazia. Raggiungerlo, però, è fondamentale per poter continuare ad assicurare un’assistenza sanitaria all’altezza di una domanda in costante aumento».
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