fascia c«Quali sarebbero i risparmi per i cittadini se i medicinali di Fascia C fossero venduti anche nelle parafarmacie?». A rispondere alla domanda è la catena di supermercati Conad, che rilancia così il dibattito sulla possibile liberalizzazione dei farmaci con obbligo di prescrizione C-Op. «Con il monopolio della vendita in mano alle farmacie, gli italiani continuano a spendere per questi prodotti circa 3 miliardi all’anno, in media 180 euro a famiglia, il 36% della spesa farmaceutica privata». Al contrario, secondo Conad «se l’acquisto di queste specialità passasse anche per il canale parafarmacia, come già avviene per Sop e Otc, si otterrebbe un risparmio annuo che va dai 450 agli 890 milioni di euro, ovvero da 27 a 53,45 euro all’anno a famiglia». La nota è apparsa sul sito della campagna “Liberalizziamoci”, promossa dalla stessa Conad con l’obiettivo di far inserire la proposta nel Ddl Concorrenza (il cui iter non è ancora stato stabilito dopo la lunga pausa per il referendum e il cambio della guardia a Palazzo Chigi). Per convincere i cittadini a firmare la petizione, il colosso della Gdo avanza quattro ragioni. La prima legata al fattore finanziario: «I medicinali C-Op non rimborsabili costano in media 12,1 euro a confezione, il 45,7% in più (3,8 euro) di Sop e Otc venduti nel canale farmacia, dove hanno un prezzo medio di 8,3 euro. Molti dei più comuni farmaci C-Op, hanno un prezzo che supera i 10 euro. La pillola anticoncezionale Yasmin, per esempio, costa 16,15 euro per confezione: l’assunzione di questo medicinale per un anno ha un costo finale 193,80 euro. Un tubo di crema Gentalyn Beta 14,80 euro, 2 compresse di Viagra 21,50 euro».
In secondo luogo, secondo Conad «l’ingresso delle parafarmacie nel mercato farmaceutico ha avuto l’effetto di contenere i prezzi dei medicinali di automedicazione anche nel canale farmacia, che detiene l’88,2% del mercato». Terza argomentazione: «Il Decreto legge Cresci Italia ha concesso alle farmacie la possibilità di praticare sconti anche su medicinali di Fascia C con obbligo di prescrizione, ma pochissimi mettono in pratica questa opzione. Una recente indagine di Altroconsumo ha mostrato che su 100 farmacie campione di 10 capoluoghi italiani solo una ha applicato uno sconto (l’8%)». Infine, «l’ingresso sul mercato di nuovi attori ha permesso ai cittadini di risparmiare in media fino al 15% sui prodotti più venduti. Assosalute calcola che oggi il prezzo medio dei medicinali già “liberalizzati” è di 8,3 euro in farmacia, ma scende a 7,6 euro (circa l’8,5% in meno) in parafarmacia, e a 6,2 euro (il 25% in meno) nelle parafarmacie della Gdo».

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