Il rapporto pazienti-farmacisti, tra immagine e aspettative

Quanto influiscono le aspettative che nutrono i pazienti nei confronti dei farmacisti territoriali sul rapporto che si instaura tra gli uni e gli altri? A rispondere alla domanda è uno studio pubblicato dal Research in Social and Administrative Pharmacy Journal, intitolato “Patients’ expectations of the role of the community pharmacist: Development and testing of a conceptual model” e curato da un gruppo di ricercatori delle università spagnole di Granada e di Murcia, e della Graduate School of Health, Pharmacy dell’università di Sydney, in Australia. «Il ruolo che rivestono i farmacisti territoriali – hanno spiegato gli studiosi – è in continua evoluzione, ed include ormai un’ampia gamma di servizi. Ciò sta contribuendo ad incrementare le interazioni tra pazienti e farmacisti». L’obiettivo dello studio è stato di sviluppare un modello in grado di testare e valutare tale rapporto, al fine di comprendere quanto esso sia influenzato dalle aspettative che nutrono i pazienti che si rivolgono ai professionisti. È in tale ottica che è stato sviluppato un metodo quantitativo, basato su un questionario che a sua volta utilizza la cosiddetta “confirmatory factor analysis” (CFA, un sistema utile per validare i risultati) e lo “structural equation modelling” (SEM, per correlare tra loro aspettative dei pazienti e risultati). La conclusione alla quale sono giunti i ricercatori è che tanto più positiva è l’immagine che i pazienti hanno dei farmacisti territoriali, tanto maggiori saranno le aspettative che i primi nutriranno nei confronti dei secondi. Ciò sia per quanto riguarda la professionalità degli appartenenti alla categoria, sia per quanto riguarda il loro grado di affidabilità.