«Il diabete rappresenta un grosso problema sia di tipo sociale che economico: la spesa sostenuta dal Servizio sanitario nazionale per curare le persone che ne sono affette ammonta a circa 15 miliardi di euro l’anno (Rapporto Arno Diabete 2015). Mentre quella pro capite annua nelle persone con diabete è circa doppia rispetto a quella dei non diabetici». A spiegarlo è il ministero della Salute, che ricorda come, «secondo i dati Istat 2016, in Italia sono oltre 3 milioni le persone affette da diabete, il 5,3% dell’intera popolazione». Inoltre, il nostro Paese «è stato il primo al mondo ad approvare una legge specifica e innovativa relativa alla prevenzione e alla cura del diabete, la legge 16 marzo 1987, n. 115: una legge-quadro, di principi generali, che affida alle Regioni e alle Province autonome la sua concreta attuazione attraverso i Piani sanitari regionali». È sulla base di tali dati che lo stesso ministero ha lanciato una campagna rivolta alla popolazione, intitolata “Prevenire il diabete si può. Parlane con il tuo medico”. «Come per altre patologie croniche – prosegue il dicastero – il diabete è correlato, infatti, alla presenza di fattori di rischio comportamentali, come fumo di tabacco, obesità e sovrappeso, consumo eccessivo di alcol, scarso consumo di frutta e verdura e sedentarietà. Uno stile di vita sano, quindi, è da considerarsi il metodo più efficace per evitare o, quantomeno, ritardare l’insorgere di questa forma di diabete». Tale messaggio sarà diffuso attraverso stampa e spot televisivi e radiofonici della durata di 30 secondi (con il presentatore televisivo Amadeus come testimonial). Firmatarie della campagna sono la Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica SIEDP, la Società italiana di diabetologia SID, l’Associazione italiana diabetici FAND, la Federazione nazionale diabete giovanile FDG, l’Associazione medici diabetologi AMD, le Associazioni di aiuto a bambini e giovani con diabete AGD, l’Associazione italiana per la difesa degli interessi dei diabetici AID, il Diabete Forum e l’Associazione per la ricerca sul diabete ARDI. I farmacisti, dunque, non sono stati inclusi nell’iniziativa, nonostante l’importante impegno che è stato mostrato dalla categoria sul tema, in particolare con la campagna DiaDay condotta nello scorso mese di novembre, che ha permesso di individuare 4.000 casi di diabete non diagnosticato e 19.000 casi di pre-diabete.
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