Cure antibiotiche, con i test effettuati dai farmacisti si risparmia e si migliorano le terapie

Il trattamento dei pazienti che necessitano di cure antibiotiche potrebbe essere modificato in modo sostanziale se soltanto venissero valutati in modo diverso rispetto ad oggi i soggetti considerati allergici alla penicillina. A spiegarlo è uno studio apparso sulla rivista scientifica Journal of Clinical Pharmacy and Therapeutics, intitolato “Next step in antibiotic stewardship: Pharmacist-provided penicillin allergy testing”. «L’allergia alla penicillina – hanno spiegato gli autori del paper (ricercatori presso l’ospedale americano Maury Regional Medical Center, l’università del Tennessee e la Lipscomb University di Nashville) – limita fortemente le opzioni terapeutiche per i pazienti, ai quali vengono somministrati di conseguenza antibiotici ad ampio spettro e a costi molto alti». In realtà, però, secondo la ricerca «spesso le allergie alla penicillina scompaiono col tempo, e basterebbe un semplice test sulla pelle per verificare lo stato di ciascun paziente». Questo tipo di controllo, hanno aggiunto i ricercatori, potrebbe essere effettuato con facilità dai farmacisti presenti all’interno dei servizi ospedalieri. In questo modo si potrebbe garantire a chi ne ha bisogno «un trattamento utile per combattere numerose infezioni, grazie alla sua efficacia, ai pochi effetti collaterali e al fatto che i costi sono particolarmente abbordabili. Da quando un servizio specializzato sulle allergie e basato sulla presenza di farmacisti è stato aperto nel nostro ospedale, nel 2015, si è rivelato un potente strumento per garantire la terapia migliore ai pazienti. Abbiamo inoltre potuto ridurre in modo sensibile i costi delle cure». Un’ottimizzazione a 360 gradi, hanno concluso gli studiosi, che potrebbe essere implementata in modo semplice ed efficace in tutti gli ospedali, al fine di rendere generalizzata la pratica dei test sull’allergia alla penicillina, che è benefica per i pazienti e, in più, presenta un basso impatto finanziario. Il tutto grazie alla presenza dei farmacisti ospedalieri.