farmacistiUno studio apparso sul Canadian Pharmaceutical Journal, intitolato “Applying the pharmaceutical care model to assess pharmacist services in a primary care setting”, ha indagato l’impatto dei “family health teams” che hanno operato negli ultimi 10 anni in Ontario. Si tratta di gruppi di professionisti dei quali fanno parte anche numerosi farmacisti: questi ultimi «vengono sollecitati direttamente dai pazienti o da altri professionisti della salute, per questioni riguardanti la farmacologia». L’analisi si è concentrata in particolare sull’impatto della pharmaceutical care: i dati sono stati raccolti dal mese di ottobre del 2013 a quello di settembre del 2015 e hanno riguardato in totale ben 1.799 pazienti. Questi ultimi si sono rivolti ai farmacisti per i problemi di salute più disparati: dalle malattie infettive ed immunologiche (9%) a questioni riguardanti la salute mentale (8,4%). Quindi figurano il diabete (8%), problemi di dolore cronico muscolo-scheletrico (7,9%), questioni ematologiche (7,4%), ipertensione (6,3%), gravidanza e allattamento (5,2%), problemi gastrointestinali (5%) e respiratori (3%, dato che include coloro che hanno chiesto un consulto con l’obiettivo di smettere di fumare). «Il sistema sanitario del Canada – hanno sottolineato gli autori dello studio – è stato posto sempre più sotto pressione negli ultimi anni, con l’obiettivo di centrare dei risparmi. Mentre il numero di pazienti cresce e le cure si fanno più complesse, le risorse perciò diminuiscono». In questo contesto, il ruolo dei farmacisti può risultare via via più importante, «non solamente per la tradizionale dispensazione di medicinali, ma anche ad esempio per seguire le cure farmacologiche nel loro complesso. È stato dimostrato che integrare i farmacisti nei team che prendono in carico i pazienti consente di migliorare i risultati delle terapie e più in generale l’impatto in termini di salute. Inoltre, ciò può consentire di diminuire i costi per il sistema sanitario, in particolare per quanto riguarda alcune malattie croniche, incluso diabete e ipertensione».

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