bollini sulle confezioni dei farmaciDopo i sequestri effettuati dalle forze dell’ordine, la questione dei farmaci che presentano bollini non conformi è arrivata fino all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Come riferito dal quotidiano online Cronache della Campania, le indagini del Nucleo anti-sofisticazioni, guidate dalla procura di Salerno, proseguono e nelle giornate del 5 e dell’8 maggio scorsi, i militari hanno effettuato due sopralluoghi nelle sedi di Roma e di Foggia dell’IPZS. «Durante l’ispezione – precisa la testata campana – stati interrogati alcuni funzionari ed è stata controllata la filiera di stampa dei bollini, considerati “Carte valori” al pari delle marche da bollo. Durante il controllo pare sia emerso che non esiste, al termine della stampa, un accertamento sulla qualità della produzione e nessuna tracciabilità dei collaudi effettuati prima che le “Carte valori” lascino il centro di produzione», per poi essere apposte sulle confezioni dei farmaci. L’iniziativa del tribunale fa parte dell’inchiesta nata dopo il ritrovamento di numerosi bollini non conformi apposti su medicinali introdotti nei normali canali del mercato farmaceutico. Ad accorgersi per primo delle anomalie era stato un paziente, che aveva notato come le confezioni presentassero delle irregolarità rispetto ad analoghi farmaci che aveva già acquistato. Il cliente, in particolare, «aveva riscontrato che il numero progressivo e identificativo del lotto del farmaco e della produzione era parzialmente cancellato e che il caduceo, cioè la parte adesiva che viene apposta sulla prescrizione medica, era completamente diverso da altri delle stesse medicine in suo possesso».
Di recente, come riportato ai propri lettori da FarmaciaVirtuale.it, un’altra questione ha riguardato direttamente l’IPZS: il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha accolto un ricorso presentato dalla società Carlucci Srl contro lo stesso Istituto, il ministero della Salute, quello dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). L’obiettivo dell’azione legale era di chiedere l’annullamento di una nota dell’8 luglio 2016, emessa dall’IPZS, nella quale si negava il rilascio di carta e numerazione progressiva per la produzione e la fornitura diretta alle aziende farmaceutiche dei bollini sui medicinali non dispensati dal Servizio sanitario nazionale. La Carlucci aveva infatti comunicato all’istituto la propria disponibilità a fornire direttamente alle aziende farmaceutiche i bollini non rientranti nelle carte valori, con l’impiego di carta e numeri progressivi forniti dal medesimo IPZS. Quest’ultimo, però, aveva risposto che ciò era impossibile perché la fabbricazione era sua esclusiva. I giudici hanno invece sentenziato che all’IPZS «è affidato il compito della produzione e fornitura, quale carte valori, dei bollini per farmaci da dispensare. Ne discende che il predetto Istituto non poteva opporre alla ricorrente l’impugnata nota dell’8 luglio 2016, con riferimento ai bollini per farmaci non dispensati».

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