A partire dal 16 aprile 2022 Comifar, distributore intermedio controllato dal gruppo Phoenix, applicherà un “contributo” a consegna in seguito all’incremento dei costi energetici della propria struttura logistica. Secondo quanto evidenziato in una nota inviata alle farmacie – a firma di Roberto Porcelli, General Manager, e Lorenzo Clerici, Group Customer & Channel Director – gli ordini giornalieri subiranno un «modesto incremento» di 0,50 euro a consegna «con l’obiettivo di ammortizzare parzialmente il drammatico incremento dei prezzi». Nella missiva Comifar riferisce della «situazione internazionale». Segue un’analisi degli incrementi percentuali di benzina, gasolio ed elettricità. Le modifiche saranno applicate «ai sensi delle vigenti condizioni commerciali». Comifar ha precisato che l’aumento non sarà applicato alle consegne costituite da soli farmaci etici e a quelle dei farmaci erogati in Distribuzione per conto.

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Lo scorso febbraio l’Adf aveva scritto al Governo

Ad accendere i riflettori sulla problematica dei costi energetici era stato Walter Farris, presidente dell’Adf, il quale lo scorso febbraio aveva palesato preoccupazione delle 34 aziende rappresentate che coprono più del 60% del fatturato dei grossisti farmaceutici in Italia. A rischio le oltre 90mila consegne giornaliere che consentono alle farmacie di approvvigionarsi con puntualità, anche con quantitativi minimi, ed erogare a propria volta il servizio ai pazienti sul territorio in maniera puntuale ed efficiente. In una nota inviata alle istituzioni Farris aveva evidenziato come i distributori intermedi fossero «fortemente preoccupati per l’aggravarsi dello scenario in cui operiamo e temiamo che l’escalation dei costi per l’energia, il rincaro dei carburanti e le proteste degli autotrasportatori mettano a rischio la puntuale tempistica delle consegne alle farmacie».

L’ulteriore appello di Adf e Federfarma Servizi

All’istanza di febbraio è seguito un successivo appello sottoscritto da Adf e Federfarma Servizi, all’attenzione della presidenza del Consiglio, ministero della Salute, MISE, MEF e ministero della Transizione Ecologica. Le sigle hanno rievocato il «rischio che si sta correndo per la sostenibilità del servizio di consegna dei farmaci necessari alla comunità, nonché per la regolarità delle forniture alle farmacie, con possibili casi di carenze di medicinali sui territori». Ciò con l’auspicio di definire un tavolo finalizzato a trovare «interventi economici urgenti e necessari per consentire alle aziende di distribuzione intermedia di proseguire con regolarità la propria attività, a tutela di una efficiente dispensazione farmaceutica e della salute pubblica».

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