nas-esercizio-abusivo-della-profesioneIl Nucleo anti-sofisticazioni di Pescara è stato impegnato in una serie di controlli nel territorio della regione Abruzzo. A darne notizia è il ministero della Salute che specifica come l’obiettivo sia stato quello di verificare le procedure di dispensazione dei farmaci. «Al termine degli accertamenti – fa sapere la nota – i militari hanno denunciato all’Autorità giudiziaria tre persone per esercizio abusivo dell’attività di farmacista e, inoltre, ne hanno segnalate altre quattro per violazioni amministrative quali: irregolarità nella dispensazione dei farmaci, omessa detenzione di farmaci obbligatori e mancanza di requisiti organizzativi e strutturali». Come riferito ai propri lettori dal nostro giornale, le pene per i casi di esercizio abusivo della professione sono state inasprite dall’articolo 12 della della legge Lorenzin. In un articolo apparso sul portale IusFarma, l’avvocato Francesco Cavallaro ha sottolineato a tal proposito come esse siano passate dalla reclusione fino a sei mesi e la multa da 103 a 516 euro, all’attuale reclusione da sei mesi a tre anni e la multa da 10.000 a 50.000 euro, alle quali si aggiungono «il sequestro delle attrezzature nonché l’interdizione da uno a tre anni dalla professione da parte dell’Ordine o registro al quale sia eventualmente iscritto». Tuttavia, la necessità di effettuare controlli stringenti è fondamentale per far sì che la norma venga rispettata, come sottolineato alla nostra testata dal docente dell’università di Bologna Maurizio Cini.
I militari del NAS hanno ricordato che «nel caso dei medicinali soggetti a prescrizione medica da rinnovare volta per volta, il medico è tenuto ad indicare il codice fiscale del paziente. Oltre alla presenza di questo requisito, all’atto della dispensazione il farmacista ha l’obbligo di controllare che sulla ricetta vi siano specificati la data di prescrizione, la firma del medico e i dati relativi alla esenzione. Vendere un farmaco a fronte della presentazione di una ricetta che non rispetti queste prerogative, comporta delle violazioni di tipo amministrativo sia per il medico che per il farmacista».

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