cosmetovigilanzaDai primi di luglio le sospette reazioni avverse dei medicinali sono sottoposte ad un’azione di più stretto controllo [secondo quanto previsto dal Decreto del Ministero della Salute del 30 aprile 2015 “Procedure operative e soluzioni tecniche per un’efficace azione di Farmacovigilanza”] per rendere i farmaci più sicuri, non solo quelli già esistenti, ma anche quelli che attendono la cosiddetta AIC, autorizzazione di immissione in commercio. La richiesta di intensificazione dei controlli si allarga anche ai prodotti per la bellezza con la cosmetovigilanza e in una nota del 27 maggio 2015 il Ministero chiede agli operatori coinvolti, tra cui anche i farmacisti, di aumentare le segnalazioni per far sì che anche questo settore, ritenuto a torto poco rischioso per la salute, cresca nella considerazione scientifica sia della popolazione che degli operatori.

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«Il farmacista viene coinvolto dal Ministero della Salute e insieme agli altri operatori spronato ad intensificare le schede di segnalazione, perché si tratta di ambiti molto delicati che riguardano la salute pubblica – spiega Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona, l’Associazione dei titolari di farmacia -. L’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco riceve un ulteriore supporto nella farmacovigilanza dal Veneto con il CRUF, Coordinamento Regionale Unico sul Farmaco che gestisce anche la piattaforma informatica “Vigiwork” attraverso la quale gli operatori possono inviare le segnalazioni di reazioni avverse o indesiderabili per via telematica. Tutto questo a vantaggio della collettività perché i farmaci possano essere sempre più sicuri. Ma perché la “macchina dei controlli” funzioni il principale attore deve essere il paziente e la sua tempestività nel segnalare al farmacista, al medico, all’infermiere quanto di “strano” gli stia accadendo dopo avere assunto un determinato farmaco. Gli operatori si impegnano poi a perfezionare il meccanismo della farmacovigilanza inviando le segnalazioni in oggetto entro 36 ore se si stratta di vaccini o farmaci biologici, mentre potranno trascorrete al massimo due giorni per tutti gli altri prodotti».

Per intensificare la cosmetovigilanza è stato redatto nelle ultime settimane dal Ministero della Salute un questionario rivolto agli operatori affinché tutte le categorie coinvolte, quindi non solo sanitari, si attivino nel segnalare le reazioni avverse o indesiderabili procurate da creme, solari, saponi, shampoo, colorazioni per i capelli, balsami, permanenti, trucchi.

«Erroneamente si crede che i prodotti per la bellezza siano meno pericolosi – continua Bacchini – non valutando che i principi attivi penetrano attraverso il sensibile organo della pelle all’interno dell’organismo. Le reazioni possono essere di diverso genere, dall’arrossamento alla desquamazione, fino a diventare molto gravi provocando problemi alle mucose, occhi compresi o shock anafilattici. Anche in questo settore è l’utente che deve farsi portavoce di quanto gli accade e segnalarlo agli operatori. Il farmacista grazie alla sua preparazione scientifica – conclude Bacchini – arricchita da specifici corsi di aggiornamento in materia di farmaco e cosmetovigilanza è in grado di valutare con professionalità quando riportato dal paziente/utente informando tempestivamente Aifa e Ministero della Salute sulla presenza di eventuali effetti indesiderabili che andranno ad incrementare la banca dati già esistente, ma in Italia ancora troppo esigua rispetto agli altri Paesi europei».

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