walgreens AmerisourceBergenIl colosso americano Walgreens Boots Alliance avrebbe manifestato interesse nei confronti del grossista di medicinali AmerisourceBergen: l’obiettivo sarebbe di portare a termine un’acquisizione della società. A riferirlo è il Wall Street Journal, che sottolinea come l’operazione – qualora portata a termine – possa consolidare ulteriormente la presenza nel mercato degli Stati Uniti dell’azienda guidata dall’italiano Stefano Pessina. Lunedì, ha precisato il quotidiano economico, il titolo di AmerisourceBergen ha registrato un’impennata nella quotazione alla Borsa di Wall Street: +15,7% in chiusura. Secondo le informazioni fornite dall’agenzia di stampa, alcuni rappresentanti della catena di farmacie «hanno contattato alcune settimane fa l’entourage del direttore generale del grossista, Steven Collis». Il Wall Street Journal cita fonti anonime a conoscenza della questione; tuttavia, informazioni provenienti da AmerisourceBergen avrebbero smentito discussioni finalizzate ad una possibile fusione o ad un’acquisizione da parte di Walgreens. Mentre quest’ultima non ha commentato la notizia. Come riportato dall’agenzia Reuters, «le due società sono già particolarmente legate tra di loro. Hanno infatti concluso un accordo nel 2013, della durata di 10 anni, in virtù del quale AmerisourceBergen può acquistare farmaci per conto di Walgreens. E quest’ultima ha acquisito in seguito il 26% del grossista. Secondo il Wall Street Journal, l’idea sarebbe dunque quella di incrementare la partecipazione nel capitale dell’azienda, acquistando altri pacchetti azionari. Al momento attuale, tuttavia, non sono state formulate offerte e non è escluso che i colloqui tra le parti non portino alla fine ad una fumata bianca». Di recente, come indicato dalla nostra testata, Pessina ha anche confermato il potenziale interesse di Walgreens in Italia, facendo sapere che verranno effettuati «dei test per capire se potremo investire in Italia con grossi numeri, con Boots, la nostra controllata britannica. Il beneficio di avere una catena esiste se essa ha 1.000, 2.000 farmacie, non se ne ha 50. Sembra che molti ora (cooperative, piccoli gruppi) si mettano a comprare farmacie, ma non tutti potrebbero avere successo. Meglio aspettare che il mercato si assesti».

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